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Roma, intervista a Roberto Gualtieri: “Entro luglio il piano rifiuti. Termovalorizzatore pronto per il Giubileo"

Carlantonio Solimene - Matteo Vincenzoni
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Il termovalorizzatore, innanzitutto, che «sarà realizzato in tempo per il Giubileo». E, nel frattempo, «il piano rifiuti che sarà presentato entro luglio» e permetterà alla Capitale di superare l'emergenza. Infine, la voglia di non mollare: «Ho affrontato da ministro dell'Economia la peggior recessione dal dopoguerra, non scappo di fronte alla sfida della Capitale». Roberto Gualtieri, a quasi nove mesi dall'insediamento al Campidoglio, spiega a Il Tempo le strategie per ridare lustro alla città. A partire dal problema numero uno: l'immondizia.

Sindaco Gualtieri, da almeno dieci anni Roma combatte un'emergenza rifiuti perenne. I suoi predecessori hanno provato a mettere mano alla questione senza risolverla. Perché lei dovrebbe farcela?
«Perché sono assolutamente determinato a risolvere il problema alla radice facendo quello che è stato fatto o si farebbe in qualsiasi altra Capitale europea. Non sono stato eletto sindaco per vivacchiare, ma per prendere le decisioni necessarie a risolvere i problemi che condannano da troppi anni questa città a strade sporche, degrado e costi alti di un servizio che funziona male. Peraltro il Governo, che ringrazio, mi ha dato anche poteri commissariali sul tema, quindici sono tutte le condizioni per chiudere una lunga stagione di ignavia e di inerzia della politica. Roma produce oltre un milione e seicento mila tonnellate di rifiuti ogni anno, che smaltisce in giro per l'Italia e l'Europa. Noi la faremo uscire da questa situazione con un sistema di impianti che daranno benefici ambientali ed economici alla città e ci consentiranno di renderla pulita come merita».

Sono prevedibili le resistenze nell'area indicata per la costruzione del nuovo termovalorizzatore. Come spera di convincere i cittadini?
«Realizzeremo il termovalorizzatore in un'area industriale.Ma vorrei ricordare che in tante città italiane ed europee questi impianti si trovano in aree urbane senza nessun problema. A Parigi, una multinazionale come Orange ha scelto di mettere il proprio quartier generale di fronte al termovalorizzatore: siamo andati a visitarlo e da fuori sembrava più una biblioteca o un auditorium che un impianto per rifiuti. Inoltre, vanno considerati i notevoli vantaggi in termini di teleriscaldamento e riduzione del costo delle bollette».

 



Per replicare alle perplessità degli ambientalisti lei ha citato un impianto di ultima generazione, con un impatto irrisorio a livello di emissioni. Che cosa ha in mente?
«L'impianto che realizzeremo sarà scelto sulla base delle più recenti tecnologie disponibili e sarà quindi ancora più green di quelli in funzione nelle principali città italiane, le cui emissioni sono abbattute e sono inferiori a quelle di una strada. A Roma vogliamo realizzare un vero e proprio laboratorio di innovazione industriale nel recupero delle ceneri, che possono essere trasformate in materiali da costruzione, e di cattura delle emissioni di Co2 per produrre energia pulita».

I Cinque stelle sostengono che un termovalorizzatore sia inutilmente sovradimensionato rispetto alle esigenze di Roma. Al punto di dover importare rifiuti da altre Regioni. È così? Crede che questo possa trasformarsi in un'opportunità? Gli eventuali ricavi di una simile operazione saranno usati per abbassare la Tari?
«Nel Piano rifiuti che presenteremo entro la fine di luglio le dimensioni saranno parametrate al raggiungimento degli obiettivi europei di raccolta differenziata, riciclo e riduzione, quindi non ci sarà nessuna sovraccapacità. Trovo singolare questa critica quando oggi Roma è costretta a mandare a caro prezzo milioni di tonnellate di rifiuti. Con i soldi che risparmieremo potremo migliorare la qualità della pulizia e ridurre sensibilmente la Tari che oggi è tra le più alte d'Italia».

Anche con il termovalorizzatore ci sarà bisogno di una discarica di servizio. Dove sarà realizzata?
«Col nostro Piano porteremo il conferimento in disvalore sotto il 5%. Oggi è sopra il 35%.Una discarica di servizio è un conto, una discarica come quella di cui ci sarebbe bisogno senza realizzare il termovalorizzatore sarebbe invece un altro, cioè una discarica enorme per milioni di tonnellate di rifiuti. Sono due scenari totalmente diversi. La scelta di realizzare un termovalorizzatore è stata presa proprio perché Roma, dopo la vergogna di Malagrotta, non deve avere più niente a che fare con discariche del genere. Quella a cui voi fate riferimento sarà appunto una discarica ridottissima, praticamente a zero impatto, e ci sarà tempo per valutare e individuare l'area più adatta».

 



Che ruolo avrà Acea nella rivoluzione e gestione dei rifiuti di Roma?
«Ci sarà una procedura di gara ma naturalmente auspico che una grande azienda a controllo pubblico come Acea con know-how e tecnologie avanzatissime saprà essere protagonista di questa rivoluzione».

C'è l'ipotesi di far confluire Ama in Acea o di creare sinergie con operatori privati?
«Ci saranno sinergie e collaborazione. Adesso è fondamentale che Ama si rinnovi e raggiunga i livelli di efficienza adeguati. È questa una nostra assoluta priorità, è un impegno che abbiamo preso con i romani».

Centinaia di dipendenti Ama sono tornati «abili» al lavoro dopo le visite mediche. È l'ultimo esempio del malfunzionamento della utility. Come pensate di metterci mano? Davvero una simile realtà può essere gestita da un presidente part time-Pace, condiviso con Invitalia - e per giunta a titolo gratuito?
«L'aumento dei controlli interni, insieme alle nuove assunzioni di personale da impiegare nei servizi in strada per lo spazzamento, sono due atti iniziali che dimostrano come Ama possa essere rilanciata. Sono fiducioso che il nuovo management farà bene. La direzione operativa dell'azienda è affidata al Direttore generale. Daniele Pace è un manager di grandissima esperienza e qualità e averlo come Presidente del Consiglio di Amministrazione è una garanzia di forza e credibilità».

Il termovalorizzatore non sarà in funzione, nella migliore delle ipotesi, prima di 4-5 anni. Come gestire l'emergenza rifiuti nel frattempo?
«Il nostro obiettivo è di accorciare al massimo i tempi e avere il termovalorizzatore entro il 2025. La certezza sui nuovi impianti-perché realizzeremo anche i biodigestori anaerobici per la frazione organica e altri impianti di riciclo legati alla raccolta differenziata - ci consentirà di gestire meglio la fase di transizione negoziando sbocchi stabili ed adeguati come stiamo facendo».

 



Crede davvero, come ipotizzato da alcuni esponenti della sua Giunta, che ci sia una regia unica dietro l'incredibile sequela di incendi dell'ultimo mese? Chi vuole sabotare Gualtieri?
«Questo spetterà alla magistratura appurarlo e abbiano piena fiducia nel lavoro della Procura. Quel che appare certo è che dietro molti di questi incendi c'è la mano dell'uomo. Si vedrà quali sono stati colposi e quali dolosi, e perché sono stati appiccati. Certo un incendio ha distrutto il più grande Tmb di Roma mettendo in ginocchio la raccolta della Capitale, un altro sembra partito da un'area oggetto di bonifica con rifiuti interrati da anni. Lasciando da parte ogni altra considerazione sulle responsabilità ancora una volta i fatti ci dicono che la situazione attuale è insostenibile e che va cambiata con determinazione».

Quali poteri speciali chiederà in virtù della riforma di Roma Capitale? In alcuni casi dovrà concordarli con la Regione. Teme il braccio di ferro con il governatore, chiunque esso sarà?
«La cooperazione con la Regione e col presidente Zingaretti è eccellente e il lavoro che ha portato avanti in questi anni è straordinario: il Lazio è tra le Regioni meglio amministrate d'Italia e d'Europa. Insieme abbiamo avviato il percorso della legge regionale che rafforzerà le competenze di Roma capitale tagliando tempi e burocrazia su settori fondamentali come l'urbanistica o la gestione del Tevere. Lavoreremo insieme anche sul percorso costituzionale avviato in Parlamento».

Dal Vaticano sono arrivate critiche e richieste di maggior decoro perla città. Si aspettava simili giudizi? Come risponde alle preoccupazioni di chi teme che Roma non si presenti pronta al prossimo Giubileo?
«Veramente se si legge la splendida intervista di Don Ambarus, che condivido fino all'ultima riga, si leggono parole di incoraggiamento per l'azione di questa amministrazione a partire da termovalorizzatore e rifiuti e un invito a tutti a fare la propria parte. L'assessore Funari e la Giunta stanno facendo moltissimo su accoglienza per i senza fissa dimora ed è giusto essere stimolati a fare meglio e di più. Roma sarà pronta per il Giubileo».

In campagna elettorale aveva promesso la città «dei 15 minuti». In realtà finora è emerso un problema ogni 15 minuti. Si aspettava che fosse così dura amministrare Roma? Si è pentito della sfida?
«La città dei 15 minuti, con servizi di prossimità diffusi in tutti i quartieri, è l'orizzonte del nostro lavoro. Sapevo che risolvere i problemi annosi di Roma sarebbe stata dura ma mi permetto di ricordare che ho affrontato da ministro dell'Economia la crisi più grave del dopoguerra e le sfide difficili e impegnative non mi spaventano. Roma ce la farà».

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