Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Massimo Bochicchio, al setaccio gli ultimi contatti del broker. I pm aprono un'inchiesta per istigazione al suicidio

  • a
  • a
  • a

Proseguono le indagini sulla morte di Massimo Bochicchio, il broker 56enne accusato di una maxi-truffa finanziaria, deceduto dopo essersi schiantato con la moto su via Salaria all'altezza dell'Aeroporto dell'Urbe. Molti i punti da chiarire. "È opportuno fugare ogni dubbio e credo che la procura voglia disporre tutti gli accertamenti necessari", ha detto  l’avvocato Cesare Placanica, che difende 14 parti civili, tra i quali l’attaccante della Roma Stephan El Shaarawy e l’ex mister dell’Inter Antonio Conte, nel processo che vedeva imputato il broker Massimo Bochicchio per riciclaggio e abusiva attività finanziaria. Dopo la morte nell’incidente in moto avvenuto domenica 19 giugno su via Salaria, il tribunale di Roma ha rinviato il processo in attesa dell’acquisizione del certificato di morte. L’avvocato di Bochicchio, Gianluca Tognozzi, ha confermato che il certificato di morte non è ancora disponibile perché non è stato possibile per la famiglia identificare il corpo ma ha invitato tutti a non "strumentalizzare la morte di una persona costruendo un film su qualcosa che non esiste. Siamo in attesa del certificato di morte che arriverà, come da prassi in questi tragici casi, dopo il riconoscimento della salma".

 

Tre testimoni dell’incidente sono stati sentiti tra ieri e oggi dalla Polizia Locale di Roma Capitale che conduce le indagini su delega della Procura di Roma. Due persone ascoltate ieri e un’altra questa mattina hanno riferito di aver visto la moto su cui viaggiava Bochicchio spostarsi improvvisamente verso destra senza che ci fossero ostacoli o altri veicoli nelle vicinanze. Dopo i rilievi eseguiti ieri dal III gruppo Nomentano della Polizia Locale, che hanno compiuto un primo monitoraggio e un esame dettagliato della zona per ricostruire la dinamica, oggi hanno effettuato un nuovo sopralluogo e attivato una collaborazione con l’aeroporto dell’Urbe per verificare l’esistenza di impianti di videosorveglianza che possano aver ripreso l’area dove è avvenuto l’incidente, a circa 400 metri dallo scalo. Sul manto stradale, secondo quanto emerso, non sono stati rilevati segni di frenata. Una volta concluse queste verifiche, una prima informativa arriverà ai pm di piazzale Clodio che procederanno all’apertura di un fascicolo finalizzato a disporre accertamenti tecnici e medico-legali sul corpo, rimasto carbonizzato dopo l’impatto.

Il Nucleo speciale di Polizia Valutaria della GdF di Roma, inoltre, ha acquisito tablet, computer, telefonini e documenti a casa del broker, che era ai domiciliari. L’accertamento servirà a ricostruire le ultime ore e gli ultimi contatti di. Bochicchio. 

I magistrati della procura di Roma, scrive Repubblica, apriranno a breve un fascicolo per istigazione al suicidio. Le ipotesi più accreditate, al momento, sono infatti quella di un malore e quella del suicidio. 

Dai blog