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Termovalorizzatore, ora Virginia Raggi vuole fare causa a Gualtieri: "Pronte le carte". Caos nei 5Stelle

Luca De Lellis
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Da tempo, ormai, il Movimento 5 Stelle sembra essere tutt’altro che un corpo unico che viaggia nella stessa direzione. Ognuno fa sostanzialmente quel che vuole, le divisioni sono ovunque e il leader Giuseppe Conte è costretto ogni volta a raccogliere i cocci e giustificare azioni altrui. Stavolta l’oggetto dello scontro tra le fazioni dei 5S è l’approvazione del termovalorizzatore per lo smaltimento dei rifiuti a Roma. Virginia Raggi si è schierata contro la volontà dell’attuale primo cittadino Roberto Gualtieri, tanto da avviare una raccolta firme per scongiurare l’ipotesi della costruzione dell’inceneritore.

Non solo, perché l’ex sindaca ha promesso anche di fargli causa e secondo La Repubblica avrebbe già tutti i documenti preparati. Atto che non ha propriamente soddisfatto l’assessora alla Transizione regionale del Lazio Roberta Lombardi. Non per il termovalorizzatore in sé, dato che anche lei si è in più di una circostanza detta contraria ad uno strumento che ritiene incongruo con i tempi, ma per la paura di una spaccatura dell’alleanza tra Pd e 5S alle elezioni Regionali previste per marzo 2023. Unica chance per i pentastellati di essere ricompresi all’interno della maggioranza e della giunta del Lazio.

 

Lo scontro è totale e i grillini ne escono ancora una volta con le ossa rotte. Lombardi si è dichiarata esplicitamente contraria all’azione portata avanti dalla Raggi. Tra le due non è mai stato amore a prima vista: “Quella di domenica è un'iniziativa non concordata. C'è chi vuole essere ricordato per il ‘no’ e basta e c'è chi lavora per il ‘sì’ al futuro”. Il perché è semplice: “Credo sia più proficuo e credibile proseguire un'interlocuzione con il Campidoglio e il Pd, approfittando del dibattito sull'inceneritore, per farla evolvere verso un confronto su un altro tipo di impianto con proposte alternative per accelerare la transizione ecologica”. L’ex inquilina del Campidoglio sembra avere tutta l’intenzione di sciogliere sul nascere l’alleanza giallorossa in Regione. Dopo lo scontro tra Conte e Letta sulla visione dell’invio di armi nella guerra tra Ucraina e Russia, il termovalorizzatore rappresenta un’altra crepa forse insanabile di un’unione sempre più complicata da realizzare.

 

Il capo pentastellato si è schierato dalla parte della Raggi. In un’intervista al Foglio, ripresa da Huffington Post, ha sentenziato: “Come per la guerra, adesso confidiamo che anche sul modo di declinare la transizione ecologica ci sia un processo interno di rielaborazione: anche qui c'è una distanza da colmare”.

 

 

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