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Non si ferma l'emergenza ambulanze. Si corre ai ripari con un nuovo bando

Antonio Sbraga
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L'Ares 118 «richiama» i soccorsi. Privati. Delle 267 ambulanze in servizio nel Lazio, infatti, solo 156 sono mezzi dell'azienda regionale per l'emergenza-urgenza. La quale, proprio a causa della carenza di ambulanze e personale, ha aumentato «via via il ricorso a soggetti esterni all'azienda (associazioni di volontariato ed enti privati), cui è stato affidato un numero crescente di postazioni territoriali». Attualmente sono 111 le ambulanze che appartengono a «enti commerciali (63 + 29 a bio-contenimento Covid) e associazioni in convenzione (19)». Nel gennaio 2020 la Regione ha varato «un piano triennale di reinternalizzazione dei mezzi di soccorso» per tornare a gestire direttamente tutte le ambulanze e le postazioni, però ci sono ritardi nell'attuazione. «Il processo di reinternalizzazione è ancora in corso», ha scritto ieri l'Ares 118 e «si rende necessario, per i tempi tecnici di realizzazione dell'internalizzazione, integrare il proprio assetto organizzativo con risorse reperite mediante affidamento del servizio a soggetti terzi». Ha «ritenuto, pertanto, dover reindire la gara da aggiudicare secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa» (del valore complessivo annuo di 26 milioni e 797 mila euro). Stabilendo «la durata dell'affidamento in 12 mesi eventualmente rinnovabile per ulteriori 12, in considerazione dei tempi di completamento della internalizzazione con previsione di clausola risolutiva espressa nel caso di minor tempo di conclusione».

 

 

Una «gara ponte» almeno sino a fine settembre per il noleggio sia di ambulanze (quella con 3 operatori arriva a costare 24.084 euro al mese in servizio h12, oppure 47.075 euro al mese h24) che di automediche (arriva a costare 14.827 euro al mese in servizio h12, oppure 33.327 al mese h24). Ma i costi continuano a salire: l'Ares 118 ha infatti deliberato di «dover rivalutare la base d'asta rispetto alla precedente procedura voci in considerazione dell'aumento di alcune di costo quali le retribuzioni dei dipendenti Anpas secondo l'ultimo contratto nazionale, il costo generale della vita dedotto dall'indice Istat e il costo del carburante a causa del caro energia». E anche per il «Piano estivo nelle località di maggiore afflusso turistico della Regione» l'Ares 118 ha dovuto deliberare una procedura negoziata per l'affidamento di 21 postazioni territoriali «nei limiti dell'importo complessivo non superabile di 982.557».

 

 

Nel frattempo l'azienda dovrà recuperare il tempo perduto. Perché proprio un anno fa già decise «di rinviare all'annualità successiva l'internalizzazione dei mezzi di soccorso medicalizzati, sostituendoli con dei mezzi infermieristici, tenuto conto dell'estrema difficoltà di reperire personale medico» (attualmente mancano 55 camici bianchi e la «grave carenza di personale medico in cui versa l'Ares 118» ha già portato alla «chiusura temporanea di 2 postazioni medicalizzate nella città di Roma a causa dell'insufficienza del personale a disposizione»). Ma, oltre alle 111 ambulanze appaltate, nel 2021 l'Ares ha dovuto far ricorso anche ad ulteriori noleggi di mezzi privati per sostituire quelli «sequestrati» dal blocco-barella in fila nei Pronto Soccorso sovraffollati, con un costo aggiuntivo di ben 5 milioni e 222 mila euro.

 

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