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La vergogna di Zingaretti: taglia sui disabili per abbassare le tasse. Colpiti pure i bambini

Pier Paolo Filippi
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Tagli veri a imprese e servizi in cambio di "fittizie" diminuzioni delle imposte. Non sembra proprio un buon affare per i cittadini laziali l'ultima proposta di legge della giunta Zingaretti, in discussione nella commissione Bilancio della Pisana, con la quale vengono rimodulate le addizionali regionali. Le «misure per la riduzione fiscale e incremento del fondo speciale di parte corrente» contenute nel provvedimento, infatti, oltre a non garantire una concreta diminuzione delle addizionali Irpef e Irap, sono finanziate anche cancellando importanti voci di spesa dal bilancio. «Dall'economia al sociale i tagli colpiscono tutti i settori, vengono eliminati finanziamenti perfino per le malattie rare - dichiarano i consiglieri Fdi Chiara Colosimo e Giancarlo Righini, presidente del Comitato regionale di controllo contabile -. Al contrario per alcuni scaglioni di reddito ci sarà un incremento della tassazione. Con l'aliquota base di 1,73%, per redditi sino a 15mila euro e con l'applicazione dell'aliquota massima del 3.33 per le altre fasce di contribuenti l'annunciata riduzione delle tasse resterà solo un'altra delle invenzioni della propaganda di chi governa il Lazio».

 

 

Costretto all'ennesima "stregoneria contabile" dopo la boccatura da parta della Corte dei Conti del rendiconto di Bilancio 2020, il vicepresidente e assessore al Bilancio Daniele Leodori, per trovare i 295 mln necessari per il fondo "taglia tasse", ha dovuto ravanare tra le pieghe del bilancio cancellando o spostando su altre annualità voci di finanziamento per oltre 33 milioni relative all'anno in corso. E non si tratta di tagli indolori. A partire dagli oltre 11 milioni che riguardano le spese per il subentro della Regione al Campidoglio, attraverso Cotral e Astral, alla gestione delle ferrovie Roma-Lido e Roma Viterbo, un provvedimento approvato giusto mercoledì scorso dall'Assemblea capitolina. Particolarmente colpito il settore economico. Oltre un milione e mezzo viene cancellato al sistema fieristico, già in ginocchio causa Covid, mentre quasi 400mila euro vengono tolti al sostegno del sistema moda, peraltro a pochi mesi dall'approvazione della legge regionale per la promozione del settore.

 

 

Particolarmente dolorosi i tagli al sociale che colpiscono la didattica per i bambini non vedenti e per la Lingua dei segni, le spese per interventi socio-assistenziali dei comuni (oltre 1 mln in meno), i fondi per il sostegno dei pazienti affetti da malattie rare (-200mila euro). Poi ancora tagli ai fondi per l'accesso alla casa (-1,5 mln), al sostegno dei genitori separati (-350mila euro) finanche ai trasferimenti agli enti locali per le spese relative all'accoglienza degli immigrati, decurtati di un milione di euro.

 

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