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Roma, i nuovi marciapiedi di via del Tritone cadono già a pezzi: la figuraccia del sindaco Gualtieri dopo l'inaugurazione

Luca De Lellis
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Una brutta figura quella del sindaco di Roma Roberto Gualtieri fatta con i romani. Non è trascorsa nemmeno una settimana da quando il primo cittadino ha partecipato all’inaugurazione in pompa magna della nuova via del Tritone, nel pieno centro di Roma, insieme alla presidente del I Municipio Lorenza Bonaccorsi.

Tuttavia, i nuovi marciapiedi in stile boulevard parigini - che collegano piazza Barberini a via del Corso - hanno assistito a un precoce quanto prevedibile decadimento, crollando dopo poco più di 48 ore sotto i colpi di camion e furgoni di scarico merci, mezzi dell’Ama e automobilisti che parcheggiano montando sul marciapiede con due ruote. Quindi una strada che per lungo periodo è stata letteralmente martoriata da cantieri per l’operazione di restyling annunciata nel 2019 e cominciata nel febbraio del 2021, con una spesa complessiva di tre milioni di euro, è già nuovamente a pezzi.

In diversi punti, in particolar modo, nella parte bassa della strada e in prossimità dei numerosi negozi che compongono la via, sono visibili mattonelle ridotte a brandelli dal peso enorme dei mezzi di trasporto che riforniscono tali punti vendita, invadendo il marciapiede come se si trattasse di una piazzola di sosta. Anche i tombini stanno saltando e, per tale ragione, qualcuno si chiede se sia veramente il caso di credere al fatto che la forza esercitata dai furgoni abbia ridotto in pezzi le lastre, oppure se siano proprio i lavori a non aver goduto di un’esecuzione adeguata.

 

In ogni caso i danni secondo l'opposizione potevano essere prevenuti, invece ora bisognerà curarli. Il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo tuona contro il sindaco: “Se, anziché sprecare tempo ed energia per frettolose inaugurazioni di fine cantiere - denuncia in una nota - Gualtieri si focalizzasse su come vengono pianificati ed eseguiti i lavori, probabilmente non si dovrebbe ricorrere a ulteriori risorse economiche e a interventi di operai per sistemare danni purtroppo prevedibili. Basterebbe valutare preventivamente l’impatto degli interventi di riqualificazione urbana e conoscere le realtà che operano nella Capitale per capire che, oltre alla pavimentazione, occorre creare stalli per la sosta dei veicoli commerciali per garantire agli operatori economici di svolgere la propria attività senza difficoltà, senza incorrere in disagi o violazioni e senza causare danni nelle normali e necessarie operazioni di carico e scarico merci.”

Rincarando poi la dose, ha concluso: “Inoltre, occorre valutare l’idoneità dei lavori eseguiti e dei materiali utilizzati e prevedere strumenti di contrasto alla sosta selvaggia per non essere gli artefici di un cantiere in perenne manutenzione, con conseguente aumento dei costi, ai margini delle strade del centro storico. Per questo presenteremo una interrogazione per chiedere chiarimenti sulla congruità del progetto dei lavori, sui costi, sulla valutazione dell’impatto, sul perché non siano state valutate soluzioni per organizzare il transito e la sosta dei veicoli e se le modalità di esecuzione e i risultati dei lavori non configurino un danno erariale per le casse di Roma".

Il Comune di Roma di fronte all'evidente flop, dopo un'inaugurazione in pompa magna, è corso subito ai ripari. In un comunicato l'assessore capitolino ai Lavori pubblici Ornella Segnalini ha scaricato la colpa sulla precedente amministrazione: "È chiaro - ha dichiarato - che le caratteristiche dei nuovi marciapiedi, nei tratti appena allargati, non permettono di sostenere il peso dei veicoli per il trasporto, né il progetto messo a gara nel 2021 ha previsto piazzole di sosta per il carico e scarico merci".

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