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Roma, sulla movida piombano gli sceriffi: controlli a tappeto fuori dai locali

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Damiana Verucci
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Steward fuori dai locali che avranno come compito quello di evitare schiamazzi o disturbi legati all'abuso di alcol e che si metteranno in contatto con le forze dell'ordine in caso di situazioni particolarmente difficili da gestire. Perché una cosa la chiariscono subito le associazioni del settore somministrazione, «non siamo sceriffi, ma possiamo contribuire a dare una mano all'Amministrazione, sempre che si trovi il modo di farlo agevolmente». Da qui la richiesta di «un numero magari dedicato presso i vari commissariati locali, perché le forze dell'ordine, se chiamate da questo personale dedicato, intervengano in tempi brevi e più agenti in campo».

L'ordinanza appena firmata dal sindaco Gualtieri, che chiude alle 22 minimarket ed esercizi alimentari il venerdì, il sabato e la domenica al momento nei Municipi I e II, ha tenuto fuori da ogni tipo di restrizioni i locali di somministrazione. Che temevano invece una stretta sull'orario e dunque un anticipo della chiusura notturna dalle attuali 3 del mattino alle 2. La stretta non c'è stata ma i vari incontri che si sono succeduti le scorse settimane prima di arrivare alla stesura del testo hanno sancito di fatto l'impegno degli esercenti stessi di collaborare mettendo degli steward a proprie spese fuori dai locali in modo da garantire la quiete pubblica. «Una nostra idea - tiene a sottolineare Claudio Pica, Presidente Fiepet Confesercenti - ma della quale dobbiamo discutere ancora nel dettaglio perché a fronte di un impegno della categoria di assumere nuovo personale vorremmo che all'atto pratico il progetto funzionasse».

La verifica presso i locali è partita, bisogna infatti capire quanti ne occorrerebbero ad esempio in aree come Campo de' Fiori o piazza Trilussa, dove si ravvisano le problematiche maggiori legate all'abuso di alcol da parte di giovani e se i vari locali presenti possano in qualche modo collaborare tra di loro. I locali del I e II Municipio che potrebbero essere interessati all'impiego di questa nuova manodopera sono circa 400, secondo Confesercenti Roma. Intanto, però, monta la polemica più politica sull'opportunità o meno di fare un'ordinanza di questo genere. Secondo i consiglieri del Gruppo Lista Civica Calenda, ad esempio, «il provvedimento è superficiale perché servono atti più efficaci, duraturi e soprattutto condivisi con l'opposizione e con i territori».

L'ordinanza anti alcol non è in effetti nuova ed è stata chiamata in ballo più volte nel corso degli anni mostrando tutta la sua debolezza ai fini del contrasto alla cosiddetta mala movida. Linea condivisa da Confartigianato Roma che, a differenza di Confcommercio e Confesercenti che ringraziano l'Amministrazione per il provvedimento- e non c'è da stupirsi visto che il Comune alla fine li ha tenuti fuori dalle restrizioni - punta alla «necessità di un'azione più complessa sul commercio al dettaglio in sede fissa». «Il Comune - spiega il presidente, Andrea Rotondo - potrebbe definire con il Piano del Commercio precisi e stringenti indici qualitativi per alzare l'offerta commerciale di questa città. Mentre per quanto riguarda l'impiego di steward da parte degli esercenti, potrebbe pensare ad un sistema di detassazione per chi è disposto a mettere in campo personale a sue spese».

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