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Giunta, è già fuggi fuggi dei tecnici. Per Gualtieri tanti no e "liti furibonde"

Susanna Novelli
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Ultimi, decisivi giorni per la composizione della squadra che dovrà affiancare Roberto Gualtieri alla guida della Capitale. E come tutte le trattative che si rispettino, ci sono nomi che entrano ed escono dalla lista dei papabili a seconda dell’umore della corrente di turno. Così, le liti - descritte come "furibonde" - tra rispettivamente la prima e il secondo più votati della lista Pd, Sabrina Alfonsi e Massimiliano Veloccia per un ingresso in giunta si sarebbero sedate con un posto ad entrambi.

 

Probabile la Scuola e il decentramento per la ex minisindaco del Centro Storico; per il secondo si vocifera di Lavori pubblici. Poltrona tuttavia corteggiata anche da Giovanni Caudo, già assessore all’Urbanistica sotto il mandato di Ignazio Marino, che accetterebbe però volentieri il Patrimonio. Al Bilancio sembra sempre più certo l’ingresso di Silvia Scozzese. Un biglietto in tasca per la Sala delle Bandiere lo avrebbero già Alessandro Onorato, per il quale si pensa alla delega allo Sport e Grandi Eventi e a Monica Lucarelli, capolista della Civica per Gualtieri, ingegnere, in lista per la poltrona da vicesindaco con delega al Commercio. In quota Smeriglio entrerebbe Andrea Catarci, con la delega al Sociale. Nulla da fare, al momento per Claudio Mancini, che pure sta diventando di casa in Campidoglio, mentre Marco Simoni, professore alla Luiss e "padre" del programma elettorale di Gualtieri potrebbe assumere la delega all’attuazione del programma, quest’ultima forse più compatibile con gli impegni accademici.

 

Il nodo maggiore infatti per Gualtieri&Co sarebbe proprio quello dei tecnici, poco propensi a lasciare una professione, anche ben retribuita. Non solo. Scegliere gli assessori implica anche delineare l’assetto politico in Consiglio comunale. Non a caso, la giunta dovrebbe essere annunciata mercoledì per poi presentarsi insieme al sindaco Gualtieri giovedì in Aula Giulio Cesare per il discorso di insediamento. Al momento a pagare «il potere delle correnti» potrebbe esserci Svetlana Celli, la terza più votata della lista Pd, alla terza consiliatura. A lei, sarebbe stata offerta, come contropartita, la presidenza dell’Assemblea capitolina. Una carta tuttavia da "pesare" con il ruolo di capogruppo che potrebbe a questo punto andare o a Valeria Baglio (in pole anche lei per la guida dell’Aula, già espletata con successo al tempo di Marino). Per la guida del gruppo al vaglio anche Erica Battaglia e Andrea Alemanni. 

 

C’è da fare i conti tuttavia con il fuggi fuggi dalla Regione. Non tanto per i "rumors", tuttavia poco fondati di una candidatura di Nicola Zingaretti alle suppletive della Camera dei Deputati, al posto di Gualtieri, quanto piuttosto perché a febbraio 2023 finisce il mandato regionale. Poco più di un anno dunque. Il tempo giusto per trovare posto in Campidoglio. E se il trasloco sembra ormai certo per Eugenio Patané, un pensierino lo avrebbero fatto anche Marta Leonori e Massimiliano Valeriani. E Ruberti non potrebbe essere un’eccezione. In pole per la guida di una delle aziende capitoline ci sarebbe anche Andrea Cocco, vice capo di Gabinetto. Per lui si fa il nome di Zétema, mentre la presenza di Maurizio Pucci all’incontro in Campidoglio con Ama e sindacati dell’altro giorno confermerebbe il «salto» alla guida della municipalizzata.

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