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La variante indiana è atterrata a Roma. Un caso accertato sul volo Nuova Delhi-Fiumicino, caos tamponi falsi

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La variante indiana è a Roma. È stata rilevata in uno dei passeggeri del volo proveniente da Nuova Delhi mercoledì scorso, nonostante il blocco degli arrivi dal Paese asiatico deciso dal ministro della Salute Roberto Speranza  in virtù di alcune deroghe al divieto. In quel volo c’erano 23 positivi e dai primi riscontri trasmessi al Ministero della Salute risulterebbe che almeno un caso sia di variante indiana, scrive il Messaggero, mentre un altro sarebbe riconducibile alla mutazione inglese del virus. 

 

Le verifiche del sequenziamento del virus in corso all'Isituto nazionale malattie infettive Lazzaro  Spallanzani di Roma non sarebbero ancora concluse ma "gli esperti ritengono altamente probabile la presenza della variante indiana" tra i 23 contagiati del volo Air India atterrato a Fiumicino.

 

Da chiarire anche la presenza di così tanti passeggeri positivi sull'aereo nonostante fosse obbligatorio presentare un certificato di negatività prima dell'imbarco in India. In questi giorni si è parlato di certificati falsi per aggirare le misure di accertamento. Da più parti si chiedono indagini approfondite per fare luce sulle modalità di imbarco dal Paese in ginocchio per la pandemia. 

 

Intanto alle porte della Capitale il 30 aprile è scattata una micro zona  rossa nella frazione di Bella Farnia, a Sabaudia, sul litorale pontino. Troppi casi di covid nella grande comunità Sikh nella provincia di Latina. Nell’agro si stima che tra regolari e irregolari la comunità conti circa 30mila persone, impiegate soprattutto come braccianti agricoli. A causa della variante indiana del virus, il ministero della Salute ha deciso di chiudere i confini non solo con l’India ma anche con Bangladesh e Sri Lanka. Nonostante il blocco però, aerei provenienti da quei Paesi continuano ad arrivare . 

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