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Lo scempio della Raggi sul Tevere fa sbottare Salvini: oltraggio ai romani

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La colata di catrame sulla ciclabile del Tevere all'altezza di Ponte Sant'Angelo fa gridare allo scempio anche Matteo Salvini, che su Twitter ha rilanciato le foto dei lavori della vergogna. "Ennesimo oltraggio della Raggi ai romani, stavolta lungo il Tevere. Ma si può?!?", scrive il leader della Lega. 

 

Le immagini sono impietose e stanno facendo indignare molti romani: il mega-rattoppo di catrame è un pugno nell'occhio e fa emergere evidenti problemi di pianificazione degli interventi stradali non solo nelle aree di pregio, come i suggestivi argini del Tevere. 

 

"Colata di asfalto sul lungotevere, la sindaca ha fretta di fare rattoppi per chiamarli lavori? Il Comune così facendo danneggia e rovina il paesaggio e il passaggio, di pedoni e ciclisti, a causa della posa di una lunga striscia di catrame lungo le banchine del  Tevere da Castel Sant’Angelo", attacca il consigliere capitolino della Lega Davide Bordoni. "Roma - aggiunge - ha bisogno di un vero piano di manutenzione stradale, il Comune - a seguito delle immagini scandalo della colata di catrame - accampa giustificazioni di vario genere che si riassumono nella frase ’lavori in corsò. Curioso che si proceda sempre con interventi spot e a sfondo ideologico: l’intervento sulle banchine è un mix di incompetenza a vari livelli che oltre a rappresentare un danno estetico mette anche a rischio la sicurezza. Il bitume steso in quel modo produce grandi quantità di brecciolino e materiale a terra scivoloso e pericoloso per chi passa di lì". "Invece di scusarsi - conclude - ci si assuma la responsabilità dell’opera e si ottenga un parere nero su bianco della Soprintendenza sull’opportunità di questo progetto di cui dubito essere stata messa al corrente".

 

Tra i primi esponenti politici a commentare i lavori choc c'è stato Carlo Calenda che aveva dedicato un attacco in forma di poesia alla  Raggi. "Una mattina la Sindaca di Roma si svegliò corrucciata e chiese al pittore di corte Calabrese: 'come possiamo ulteriormente deturpare questa città ingrata?'. 'Mia sindaca, rispose il pittore, abbiamo fatto tutto il possibile per punire i romani: sporcizia, traffico, declino. Abbiamo rinunciato alle Olimpiadi e cancellato il Colosseo per far capire ai romani quanto indegni essi siano'. 'Non mi basta!'. “Potremmo, o magnifica sindaca, buttare una colata d’asfalto sul Tevere?' 'Ecco si mio diletto così va bene, procedi', e così fu", aveva scritto il leader di Azione e candidato sindaco immaginando il dialogo tra la Raggi e il suo vice e assessore competente in materia. 

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