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Stallo del centrodestra a Roma, la svolta di Rampelli: "Ecco come troviamo il candidato"

Il vicepresidente della Camera apre alle primarie per il sindaco: ecco i nomi papabili

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"Non mi sento di escludere le primarie". Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e pezzo grosso di Fratelli d'Italia, fa segnare una svolta nello stallo del centrodestra per la scelta del candidato sindaco di Roma. «L’importante - ha aggiunto a margine di un evento del partito nella Galleria Alberto Sordi - è che ci sia un candidato, espressione di tutti i partiti del centrodestra e che sia in grado di fare una sintesi e andare subito al dialogo con le categorie e con la città».

«Abbiamo fatto consultazioni con tante persone, provenienti anche dalla società civile. Abbiamo pensato di offrire una proposta che potesse essere in linea con le esigenze della Capitale» ha detto il vicepresidente della Camera. «Aspettiamo - ha aggiunto Rampelli - che gli avversari, che sono i detentori del titolo, decidano che fare. A sinistra il Pd non ha ancora deciso che fare, ha indetto le primarie ma, mi pare, ci sia un tasso di litigiosità elevato. La sindaca in carica, Virginia Raggi, ancora non ha chiaro se si candiderà con il supporto del M5s, del Pd. Non si sa che cosa accadrà. I detentori del titolo, M5s e Pd, Raggi e Zingaretti, non hanno ancora messo in campo una proposta chiara, quando lo faranno - ha concluso - noi siamo pronti a scendere in campo, un secondo dopo, con un candidato più che autorevole».

La questione in realtà non è di facilissima soluzione. A fotografare il quadro è stato recentemente il politologo Roberto D'Alimonte: "La difficoltà del centrodestra è che Giorgia Meloni ha deciso di non candidarsi a sindaco di Roma perché ha altre ambizioni. Se si candidasse lei non ci sarebbero problemi. E nel centrodestra dietro Meloni non c’è nessuno. Per questo motivo nel centrodestra non ci sono candidati sindaco a Roma che possano competere con i presunti candidati sindaco del centrosinistra" ha detto D'Alimonte all’Adnkronos.

«Guido Bertolaso - ha continuato - è una figura nazionale che potrebbe competere con le altre figure nazionali come Zingaretti, Raggi, Calenda o Gualtieri». Come candidato primo cittadino, anche alla luce del ventilato disimpegno dal suo ruolo in Lombardia, «sarebbe valido, ma non è di Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni vorrebbe un candidato del suo partito ma il centrodestra deve mettersi d’accordo per un candidato comune. Nella grande spartizione delle candidature, Roma spetterebbe a Fratelli d’Italia ma, ripeto, la Meloni non ha figure dopo di lei». «Bertolaso - ha concluso - è l’unico candidato valido che può competere con i candidati di sinistra. Ma, ammesso che Bertolaso ci stia, Meloni accetterà o continuerà a portare avanti un Rampelli o un Abodi? Ci sono troppe variabili per poter fare una previsione, specialmente se Zingaretti, per candidarsi a Roma, decidesse di lasciare la Regione Lazio. L’unica cosa che sappiamo è che il centrodestra, al momento, non ha candidati validi per competere con i candidati di sinistra». 

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