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Ifo-Regina Elena abbandonato. La mozione in consiglio regionale

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Il Covid sta mettendo a dura prova la sanità laziale. Ma non è l'unica emergenza. Le altre malattie continuano a mietere vittime e tra queste il cancro. Per questo è ancora più incomprensibile il progressivo smantellamento di una delle strutture migliori della sanità laziale: l'Ifo-Regina Elena. Sul sito 7Colli ne parla Francesco Storace, vicedirettore del Tempo.  "Il caso dell’Istituto tumori di Roma è l’emblema di una politica che abbandona i fiori all’occhiello della sanità laziale e nazionale - scrive Storace - Parliamo di un Ircss, rifugio di tante generazioni che finalmente non sono state più costrette ai viaggi della speranza verso il nord. Eppure lo stanno distruggendo".

Due consiglieri pentastellati, Loreto Marcelli e la capogruppo Roberta Lombardi, hanno presentato una mozione al consiglio regionale. "Le carenze sono elencate senza margine di errore - prosegue Storace - Il declassamento dell’Unita’ di Fisica Sanitaria e del Servizio di Terapia del Dolore. La cancellazione del reparto di Chirurgia Addominale. Il ridimensionamento delle Unita’ di Medicina Nucleare e del Laboratorio di Patologia Clinica e della Neurochirurgia. La perdita di ben otto professionisti di ruolo apicale che hanno deciso di proseguire la propria carriera presso altre sedi ospedaliere ed universitarie".

Vista la delicatezza "La mozione pentastellata dovrà essere discussa e se possibile approvata. Guai a sollevare bandierine di parte su un tema così sensibile ed entrato in troppe famiglie del centrosud che proprio all’Ifo Regina Elena fanno riferimento da tanti anni. È un grido d’allarme, anche il nostro, per una struttura che è costata tanti sacrifici. Chi deve, faccia la propria parte".

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