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Terremoto sulla Angeli. Muraro: "Mi ha rovinata senza prove e ora fa la consulente al Campidoglio..."

La testimonianza al processo per diffamazione ai danni della giornalista

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"Federica Angeli mi ha professionalmente ucciso. E ora collabora con quella Giunta 5 stelle del Campidoglio a cui sembrava aver dichiarato guerra". E' durissimo l'atto d'accusa dell'ex assossora all'Ambiente del Comune di Roma Paola Muraro, pronunciata come parte civile davanti al giudice monocratico di piazzale Clodio nell'ambito del processo per diffamazione intentato proprio dalla Muraro contro la Angelo e contro l'allora direttore di Repubblica Mario Calabresi.

“Avevo capito che appena mi fossi dimessa la storia sarebbe finita. E cosi’ e’ stato. E’ finita male per me, che ho subito un omicidio di identità, e bene per la giornalista, che prima ce l’aveva col Movimento 5 Stelle e ora è diventata delegata in Campidoglio”. ha detto la Muraro.

Tutto nasce da un articolo del 5 agosto 2016 si citavano alcune telefonate tra Muraro e Salvatore Buzzi all’epoca indagato nell’inchiesta Mafia Capitale, per un bando di Ama del 2013 legato alla raccolta dei rifiuti. Circostanze fortemente smentite dall'ex assessora all'Ambiente. "L’articolo ingenerava un dubbio di associazione a delinquere con altri soggetti, si stava cercando di accostarmi a Mafia Capitale. Io abito da trent’anni in una caserma dei Carabinieri, mio marito e’ colonnello, nel 2016 doveva avere un avanzamento: ci e’ crollato il mondo addosso e ho dovuto anche dare giustificazioni alla mia famiglia”, ha detto, cedendo anche alle lacrime durante la sua dichiarazione.

"Nell’articolo - ha raccontato la Muraro - c’è scritto che Buzzi per avere notizie da me mi avrebbe telefonato, ma sono stata io in realtà a chiamarlo due volte. E allo stesso modo chiamai altre tre aziende, perche’ dovevano effettuare un sopralluogo per capire come avrebbero dovuto svolgere le attività legate al trasporto dei rifiuti che non potevano più andare alla discarica di Malagrotta”. "Quando chiamai Buzzi - ha continuato - mi presentai perché non ci conoscevamo. Mi chiese ‘la conosco?’, io gli risposi ‘No, non ci conosciamo’. Non ho mai avuto rapporti con lui in vita mia. Non conoscevo i dettagli degli appalti non essendo in alcuna commissione. Il fatto di insinuare di essere una sua pedina non è assolutamente vero”.

"Quell’articolo - ha detto ancora - ha annullato 28 anni di attività. A detta di tutti c’era sempre il dubbio che chissà cosa avessi fatto, soprattutto su Buzzi e Cerroni. Mi vergognavo, addirittura non riuscivo ad andare per la strada, non potevo fare nemmeno una passeggiata perché mi accusavano. E’ stato un omicidio di identità“.

Poi la Muraro accusa anche la Angeli di non averla mai cercata per verificare le notizie in suo possesso: "Non mi e’ mai stato chiesto di essere intervistata, sono stata oggetto di una macchina del fango. Poi, quell’articolo lo ha postato anche sulla sua pagina Facebook: per pochi like ha ingigantito cose false. Il senatore Stefano Esposito, che faceva parte anche della commissione Antimafia, mi ha mandato un messaggio di scuse per avermi accostato a quelle vicende. E’ stato l’unico. Professionalmente sono morta“.

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