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Boom di contagi in quattro quartieri di Roma

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Antonio Sbraga
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La carica virale nel Grande Raccordo anulare ieri ha fatto registrare 1.247 nuovi casi di positivi al Covid (complessivamente nel Lazio sono +2432). Ma in questa montante seconda ondata ci sono impennate complessive che arrivano a superare il 400% in soli due mesi nei quartieri romani più colpiti dal Coronavirus. Nella nuova mappa settimanale dei contagi romani stilata dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, infatti, è il raffronto con l’inizio di settembre a colpire, quando il ritorno di fiamma dei focolai Covid ha cominciato a mordere.

La maglia nera dell’aumento percentuale più alto va al quartiere di Santa Maria della Pietà con il 429% in più (dagli appena 50 casi di settembre ai 264 attuali). Poi, sul mesto podio, seguono Primavalle con il +396% (è passata dagli 88 casi di 2 mesi fa ai 436 di adesso), poi Tor Pignattara col +392% (da 72 a 355) e Centocelle col + 318% (da 119 a 497). Ma il quartiere col numero più alto di positivi resta Torre Angela con 691 casi. Il popoloso quartiere del quadrante Est nell’ultimo mese ha anche registrato l’incremento percentuale più alto: +182% (da 245 casi agli attuali 691). Da attenzionare anche il vicino Tuscolano Sud, che ha visto un picco del +305%: dai 91 casi di fine estate ai 369 di questo autunno. Quadruplicati, invece, i casi al Gianicolense: da 82 a 323. E quasi quadruplicati all’Esquilino: da 81 a 312. Mentre il più centrale quartiere Trieste ha un triste balzo in avanti, triplicando i casi: dai 108 di settembre ai 343 attuali. Come alla Garbatella (da 94 a 283) e all’Eur (da 24 a 60). Il numero dei positivi è quasi triplicato anche a Fogaccia (da 90 a 262) e ai Parioli (da 71 a 198).

 

 

Ieri in tutto il Lazio sono stati 34 i decessi, oltrepassando la soglia delle 1300 vittime complessive: 1309. Mentre il «rapporto tra positivi e i tamponi è al 9%. Il valore RT in calo a 1.29. Aldilà dei colori delle fasce quello che conta è mantenere alta l’attenzione e raffreddare la curva. È ancora una fase tutta in salita e sarà lunga», avverte l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato. Nella Asl Roma 1 sono stati registrati 456 casi: «Si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano quattro decessi di 79, 80, 86 e 90 anni con patologie». Mentre nell’Asl Roma 2 sono 440 i casi certificati e, anche per loro, “si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Centosessantadue i casi individuati su segnalazione del medico di medicina generale. Si registrano nove decessi di 66, 69, 74, 75, 84, 84, 87, 90 e 93 anni con patologie”. E, infine, nell’Asl Roma 3 sono stati 351 i casi registrati e 3 decessi di 76, 77 e 87 anni con patologie”. Nelle Asl della provincia 117 casi nella Roma 4, 162 nella Roma 5 (con 4 decessi) e 200 nella Roma 6 (e 3 morti). Nelle restanti province laziali, invece, si sono registrati complessivamente 706 casi (146 a Latina, 276 a Frosinone, 229 a Viterbo e 55 a Rieti) con 11 decessi.
 

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