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I cimiteri di Roma sono al collasso: non c'è più posto

Francesca Musacchio
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Aumentano i morti a Roma e i servizi funebri di Ama potrebbero entrare (o già essere) in difficoltà. Una situazione che rischia di ricadere direttamente sui cittadini, sia dal punto di vista economico che organizzativo. Con un solo forno crematorio disponibile e due cimiteri, Laurentino e Verano, dove le sepolture sono bloccate nel primo caso e nel secondo riservate solo ai titolari di concessioni, si rischiano disagi e aumenti dei costi per i romani costretti a rivolgersi altrove. Ma Ama specifica che «non c’è alcun allarme per le sepolture». 

I dubbi nascono da una comunicazione che la municipalizzata ha inviato alle agenzie funebri della Capitale (circa 600) in cui illustra una sorta di riorganizzazione di attività e servizi cimiteriali a causa della seconda ondata di coronavirus. Nel documento, infatti, la municipalizzate del Comune mette nero su bianco un «forte incremento di mortalità registrato nelle ultime due settimane, che nel mese di ottobre al momento ha comportato un incremento di decessi di circa il 20% sull’ottobre 2019, con oltre 500 defunti in più». Tutto questo, dunque, andrebbe a pesare sulle condizioni dei cimiteri capitolini già critica, anche se Roma registra una media di 65-70 morti al giorno, e i 500 decessi in più segnalati da Ama indicano un aumento di 19 al giorno a fronte di quasi 4 milioni di abitanti. 

Ma quello che desta preoccupazione negli operatori del settore è la gestione delle cremazioni. La camera mortuaria del cimitero Flaminio ha raggiunto la sua capienza massima, con 900 salme in attesa. Non potendone ospitare altre Ama ha deciso, dal 2 novembre prossimo, di dirottare i feretri in attesa di cremazione nella camera mortuaria del Verano. Da qui, 48 ore prima dalla data stabilita, la salma dovrà essere ricondotta al cimitero Flaminio. Tutto questo a carico dei familiari del defunto che dovranno pagare il doppio trasporto. Se non volessero attendere i tempi della cremazione a Roma, possono scegliere di rivolgersi ad un forno crematorio in un altro comune. E qui scatta il secondo salasso. La Capitale autorizza lo spostamento previa autorizzazione che costa 256,22 euro. Sempre che arrivi in tempi brevi, altrimenti la prenotazione nel forno crematorio di un altro comune potrebbe saltare. 

Sulle salme depositate al Verano, in una nota Ama precisa: «Nel contempo sono concluse le manutenzioni che renderanno operativa al 100% anche la sesta linea esistente del forno crematorio del Flaminio, permettendo un potenziamento delle attività. Resta intatta la capacità di soddisfare tutte le tipologie di operazioni cimiteriali».

Ma una volta riempita anche la camera mortuaria del Verano, dove saranno depositate le bare in attesa? La risposta è nel documento che Ama ha inviato alle agenzie funebri: «Resta stabilito che all’esaurimento degli spazi disponibili presso i locali adibiti nel cimitero Verano non saranno accettate nuove richieste di cremazione fino al raggiungimento di un adeguato spazio disponibile presso la camera mortuaria del cimitero Flaminio». Una situazione che ha portato il Codacons a presentare un esposto in Procura per interruzione di pubblico servizio.

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