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Rocca di Papa, migranti positivi al Covid in fuga dal centro accoglienza

Valentina Conti
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Ancora tensioni al Centro Accoglienza Mondo Migliore di Rocca di Papa, la struttura in isolamento dopo il cluster Covid verificatosi al suo interno nei giorni scorsi (21 i contagiati complessivi). Ieri alcuni stranieri per non rimanere nell'area hanno tentato la fuga dalle recinzioni laterali rischiando il linciaggio della folla. Una donna è stata fermata dagli operatori sociali della cooperativa Auxilium proprio mentre stava scavalcando. 

Sul posto è intervenuta una pattuglia del Commissariato di polizia di Frascati. Chiesto pure supporto ai carabinieri, giunti con tre auto e uomini in tenuta antisommossa. “Due giorni prima dei disordini di martedì avevamo denunciato la situazione con una diretta social: gente che entrava e usciva, un via vai continuo senza alcun controllo sull’esterno della struttura. C’è un muro di cinta, è facile dunque che si possa scavalcare”, interviene sulla questione il consigliere regionale della Lega Daniele Giannini. Martedì si è scatenato l’inferno, quando gli ospiti positivi – tutti in isolamento dal 9 agosto e asintomatici, per la maggior cittadini africani, tra cui anche donne e bambini spostati dal Sud nel territorio laziale - hanno iniziato a rompere porte e finestre per provare ad uscire. Il Comune di Rocca di Papa sta monitorando costantemente la situazione con la sindaca reggente Veronica Cimino, di concerto con la polizia locale e la protezione civile. Il Cas ha fatto sapere di aver fatto richiesta perché le persone risultate positive al Coronavirus vengano trasferite in una delle strutture della Regione Lazio.

Il direttore di Mondo Migliore, Domenico Alagia, ha motivato la decisione presa per evitare problemi e dare agli altri circa 300 ospiti la possibilità di svolgere la quarantena serenamente all'interno della struttura con annesso parco esterno, tra le più grandi d’Italia. Il bollettino regionale dei nuovi casi di Covid ieri ha aggiunto una sola persona del Cas alla lista: un ragazzo ventenne registrato nella struttura dove è in corso l’indagine epidemiologica (su 37 casi di contagi complessivi registrati di cui 18 di importazione e da rientro delle vacanze e un solo decesso nel Lazio).

“A cinquecento metri dal Centro Accoglienza c’è l’Rsa San Raffaele trasformata in zona rossa, isolata completamente dopo i 178 positivi, con circa 150 lavoratori rimasti senza lavoro. Perché non si agisce allo stesso modo, perché si usa il pugno di ferro da una parte e il lassismo dall’altra?”, attacca Giannini. “Diciamo basta – prosegue il consigliere del Carroccio - al business della falsa accoglienza e alle paure dei residenti. Il Cas di Rocca di Papa rappresenta uno dei simboli dell’invasione incontrollata dell’immigrazione a cui siamo sempre stati contrari e che continueremo a combattere”.

Ad accendere i riflettori sul Centro – come noto nel corso degli anni spesso al centro di  eventi di cronaca – il caso sospetto nei giorni scorsi di una bimba di 18 mesi di nazionalità nigeriana ospitata nella struttura, individuata positiva al Covid-19 tramite i controlli sanitari effettuati. La stessa è stata poi trasferita all’Ospedale Bambino Gesù di Roma, sta bene. Il 7 agosto la Asl Roma 6 ha proceduto ad effettuare il tampone a tutti gli operatori e collaboratori del Cas.

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