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Nuovo piano rifiuti, Storace: il suicidio M5S per la sindaca Raggi su una montagna di rifiuti

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"Si moriva per Danzica, oggi invece per Virginia Raggi su una montagna di rifiuti". Roma è una discarica a cielo aperto ma la Regione Lazio approva in Consiglio regionale un nuovo piano per "la grande monnezza" che è più per i tecnici che per i cittadini. "Questi continueranno a pagare le tasse più alte d’Italia per servizi inesistenti, a partire dalla Capitale" denuncia il vicedirettore de Il Tempo su il sito 7Colli.it Francesco Storace che analizza l’atteggiamento suicida dei Cinquestelle.

"Un gruppo consiliare diviso in mille pezzi - scrive - Se si dividono così in una battaglia – persa – che serviva a difendere le scelte della Raggi, ma dove vanno? Il centrosinistra porta a casa gli obiettivi che aveva scritto nel piano l’assessore Massimiliano Valeriani sotto la guida di Nicola Zingaretti. Che è tornato in aula proprio per il piano rifiuti. Dettaglio da non sottovalutare. Ma anche lo stesso centrodestra ha tentato nella mediazione con la giunta di rappresentare I territorio e alcuni risultati i consiglieri dell’opposizione li vantano pur se il voto finale è stato negativo. Invece, i Cinquestelle si sono dilaniati, hanno dato vita ad uno spettacolo penoso, facendo pure risultata minoritaria anche tra di loro la posizione della Raggi, come ha perfidamente notato il consigliere Giancarlo Righini di Fratelli d’Italia. La discussione era sull’ambito territoriale di Roma. La discarica per la Capitale deve essere in città o fuori? Qui lo scontro è evidente perché i comuni delle province temono di vedersi recapitare in casa l’immondizia romana. Mentre il Campidoglio dice che è proprio la provincia che invade Roma di rifiuti con la mobilità di cittadini e lavoratori".

I consiglieri Cinquestelle? Uno contro l’altro.  "E’ una discussione quella su Roma che va avanti dalla notte dei tempi, ma mai si era vista una sfilza di interventi in aula dei consiglieri dello stesso gruppo, ciascuno con una tesi diversa dall’altro. Una commedia del dissenso in cui era difficile capire chi sosteneva cosa. Con l’unico risultato di umiliare proprio la Raggi da parte di un gruppo consiliare che sembrava impegnato in un congresso interno piuttosto che in una discussione legata a scelte di carattere amministrativo.

Valentina Corrado a spada tratta per la sindaca. Roberta Lombardi ovviamente contro. Poi lo scissionista Marco Cacciatore, che con la Raggi ha rotto per la discarica di Monte Carnevale. E ancora, i consiglieri Porrello e Novelli; e infine Gaia Pernarella. È finita che la Raggi ha dovuto attaccare Zingaretti “che non ha mantenuto la parola data”. Ad aumentare il mal di testa di chi ascoltava e leggeva il piano di rifiuti l’individuazione di cinque Ato per ciascuna delle cinque province, ma anche Roma dovrà fare da sé nel nome dell’autosufficienza di ogni territorio comunale. "Alla fiera dell’est supercazzole a volontà…". conclude Storace.

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