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Un'altra giornata d'inferno a Castel Romano, i rom scatenati bruciano di tutto

Massimiliano Gobbi
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Non si spengono le fiamme a Castel Romano. Anche oggi, dopo più di 48 ore, di incendi dolosi, sono continuate a bruciare rifiuti e moduli abitativi all'interno del campo nomadi adiacente la Pontina. Da lunedì non si fermano gli interventi dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco, protezione civile, polizia locale, sanitari e forze dell'ordine impegnati su vari fronti a bonificare e mettere in sicurezza l'area, dove vivono più di 500 persone nomadi all'interno di roulotte e container in condizioni di estremo e profondo degrado. 

Dalle 11.30 circa di oggi, squadre del distaccamento di Pomezia sono intervenute di nuovo in via de la Comunella, al confine tra Roma e Pomezia. A bruciare, ancora una volta  rifiuti accatastati, anche inquinanti, scarti indifferenziati, elettrodomestici esausti e materassi.​ A ridosso dei nuclei abitativi è possibile trovare un'pò di tutto, carcasse di auto, gomme, plastica. L'area, negli anni è diventata una maxi discarica a cielo aperto dove chiunque si appropria il diritto di buttare qualsiasi materiale per poi dare fuoco a tutto. L'emergenza sanitaria e i innumerevoli reati ambientali commessi all'interno del campo, sono stati oggetto di  diverse informative della polizia locale alla Procura della Repubblica. Inoltre, operatori della Asl, negli anni, hanno riscontrato l'assenza di erogazione di acqua potabile, il mal funzionamento del sistema fognario, la presenza di rilevanti quantità di rifiuti che ha favorito la presenza di roditori, insetti e parassiti, con il rischio di insorgenza e diffusione di malattie infettive e parassitarie.​

Nella giornata di ieri, ispettori di Arpa Lazio e Asl RM2 hanno effettuato ispezioni per effettuare verifiche sulle condizioni del sito.  La Asl RM2 ha relazionato alla Procura della Repubblica. Già dai controlli effettuati in precedenza le condizioni igienico ambientali sono state ritenute totalmente inadeguate ad ospitare una comunità e tale esigenza è stata evidenziata all’amministrazione capitolina.​​

"Raggi e Zingaretti intanto pensano a come modificare i decreti  sicurezza - dichiara il leader della Lega Matteo Salvini. Roma e il Lazio subiscono le incapacità di chi amministra cosi' male: città e Regione meritano molto di meglio". "Il ripetersi di roghi tossici - conclude Laura Corrotti, consigliere Lega Regione Lazio con il gruppo consiliare Lega Pomezia e il coordinatore Lega Pomezia Roberto Vettraino - dentro e fuori il campo rom di Castel Romano da oltre 48 ore, mettono a serio rischio la sicurezza e la salute di intere famiglie che abitano nelle zone limitrofe; problematiche che vanno così ad aggiungersi alle già presenti attività illegali nell’area. Su questo, è evidente la responsabilità di Zingaretti e Raggi per non aver ancora adottato adeguate misure di sicurezza a difesa dei cittadini e non aver ancora concluso il processo per il superamento e la chiusura del campo rom".

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