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Il presidente del Forum Sport Center: "Ripartenza lenta ma si sapeva"

Valentina Lo Russo
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Il D-day di circoli sportivi e palestre è passato da qualche giorno ma le difficoltà incontrate al via non sono state poche. A disciplinare la fase 2 delle attività sportive sono le linee guida aggiornate e approvate dalla Conferenza delle Regioni. Per tutti, il mantra è la prenotazione di corsi e lezioni, per evitare il più possibile assembramenti. Le principali novità riguardano le distanze da tenere: almeno 2 metri quando si fanno esercizi in palestra, almeno 7 metri quadrati come superficie di acqua a persona nelle vasche, almeno un metro e mezzo per le persone sedute su sdraio e lettini se non sono conviventi.
Tutto questo finora è stato egregiamente rispettato al Forum Sport Center di via Cornelia, uno dei circoli sportivi più grandi e frequentati di Roma, dove, la parola d’ordine è prudenza, come spiega il Presidente Walter Casenghi: «Sapevamo che la ripartenza sarebbe stata molto dura, perciò eravamo preparati ma credo che soprattutto il bombardamento mediatico che abbiamo subìto in questi mesi abbia scoraggiato la gente. Abbiamo riaperto le porte del circolo consapevoli che serviva una rivoluzione e così è stato: tutte le nostre attività, dal fitness al nuoto, ora sono all’aperto, perché le persone hanno bisogno di lasciarsi alle spalle il senso di reclusione appena vissuta».

Al Forum è tornato solo il 50% degli iscritti, ma in fondo era già stato previsto. «Noi stessi abbiamo sconsigliato l’uso degli spogliatoi invitando le persone a farsi la doccia a casa - aggiunge Casenghi - abbiamo pensato di organizzare una nuotata di gruppo la sera, per dare il senso dello stare insieme».
Le persone un po’ più su con l’età hanno capito l’importanza di tornare a muoversi ma tra mille restrizioni non è affatto facile. I gestori degli spazi sportivi devono fornire gel igienizzante, pubblicare procedure informative nelle zone di accesso e nei luoghi comuni, creare un sistema di raccolta dedicato ai rifiuti potenzialmente infetti e sanificare i locali a ogni cambio turno. «La nostra realtà - racconta il patron del circolo - ha avuto perdite economiche del 40-50% circa, ma devo anche dire che lo Stato ci sta dando una mano. Dobbiamo avere la forza e la pazienza di arrivare a settembre, questo periodo non è ancora attendibile in quanto la gente di solito in estate frequenta il circolo molto meno. Anche per questo abbiamo fatto in modo di far somigliare questo posto a un luogo di villeggiatura, attivando centri estivi per bambini, collegiali, corsi di tennis, nuoto e ginnastica artistica, pur tenendo conto che molte delle nostre spese sono destinate al personale sanitario, vista la necessità di sanificare continuamente tutti gli ambienti».
 

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