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I narcos del Trullo con sei milioni di euro. Maxi-sequestro dopo la guerra dello spaccio

Andrea Ossino
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Il tesoro dei narcos del Trullo è nelle mani dello Stato. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo di beni, per un valore complessivo di 6 milioni di euro. Cifre a sei zeri che secondo gli inquirenti sarebbero riconducibili a Daniele Ferri, il 42enne arrestato insieme ad altre 15 persone nell'ambito dell'operazione antidroga “New Line”, l'inchiesta che ha narrato ambizioni, prospettive e potenza del gruppo criminale che da Montespaccato si è esteso fino al Trullo e a Monteverde, mettendo radici anche a Pomezia. Per approfondire leggi anche: Traffico di droga e armi all'ombra dei clan  Una “botta al piede” a chi non paga. “Una guerra” per prendersi le piazze di spaccio. E “i pischelli” per rimpiazzare i pusher da “buttare giù”. Agiva così il gruppo del Trullo che si occupava di spacciare cocaina, hashish e marijuana. Affari importanti che hanno consentito agli indagati di accumulare un bottino ingente, lo stesso che adesso è stato sequestrato grazie a un provvedimento emesso dalla Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma: è scaturito all'esito degli accertamenti patrimoniali svolti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma che hanno evidenziato una sperequazione tra i redditi dichiarati e le spese sostenute dal capo della banda e rivelato come quest'ultimo avesse reinvestito i proventi della sua attività illecita, facendoli confluire – perlopiù - in società nel settore dei trasporti e ortofrutticolo, attività finanziarie ed immobili, intestandoli fittiziamente a terze persone. 

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