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Fase 2 in metro? Due ore per prendere il treno

La sperimentazione sulle metro in vista della Fase 2 a Roma

Silvia Sfregola
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Occorrerà ricalcolare tutti i tempi: 30 persone per volta, ogni tre minuti, potranno accedere alle banchine della metropolitana. Almeno così hanno provato ieri i tecnici di Atac: a San Giovanni, tre ore di sperimentazione per vedere come potrebbero funzionare gli accessi regolati nelle stazioni della metro. Inutile girarci intorno: code in rapidissima formazione e tempi che si allungano a dismisura. Se la metro è stata considerata fino ad oggi il sistema più veloce per trasportare un gran numero di persone insieme, con questo sistema diventa più rapido andare a piedi. Facile fare i conti: un treno trasporta 1.200 passeggeri. Al ritmo di 30 persone in ingresso ogni 3 minuti per riempirlo ci potrebbero volere due ore.  Ieri, per circa tre ore, dalle 7 alle 10 di mattina, è stato effettuato un primo test alla stazione San Giovanni della linea A e C. All'ingresso della stazione il personale Atac controllava l'ingresso dei passeggeri mentre, per regolare i flussi, le persone sono state fatte entrare da un ingresso e uscire da un altro, così da evitare una commistione tra passeggeri in entrata e in uscita. Tra le altre misure messe in campo il posizionamento di colonnine tendi nastro, per indicare i percorsi da seguire e la chiusura del collegamento sotterraneo tra le linee A e C. Cosa quest'ultima che se ha semplificato i controlli ha anche aumentato considerevolmente. la fila. Commentando questo test, il sindaco di Roma, Virginia Raggi, su facebook, ha scritto: “è un processo che coinvolge tutti i cittadini, perché solo insieme potremo affrontare le prossime sfide con lo stesso senso civico e la responsabilità dimostrata nei giorni più difficili dell'emergenza”; l'assessore alla Mobilità, Pietro Calabrese, ha annunciato che le prove saranno ripetute “anche nei prossimi giorni per eventualmente apportare dei correttivi”. Il vicepresidente del Consiglio comunale, Francesco Figliomeni (FDI), però lancia l'allarme: “preoccupa il fatto che non siano stati pensati dei protocolli per i disabili, nel caso specifico dei ciechi e degli ipovedenti”. La fase 2 si preannuncia comunque complicata: bus e metro contingentate ma anche regole per i negozi particolarmente stringenti. Le misure che sono al vaglio del Governo sono basate sulla metratura dei negozi di 40 metri quadri. Un negozio con una dimensione simile può far entrare un cliente alla volta e avere due addetti. Se più piccolo, il rapporto sarà un cliente e il negoziante. Se più grande, dovranno essere previsti entrate separate dalle uscite e comunque un numero contingentato di ingressi. Quasi superfluo specificarlo: guanti e mascherine per tutto il personale. Nei negozi di vendita di generi alimentari, obbligo di guanti anche per i clienti e in fila, a parte l'abituale metro di distanza da mantenere, è comunque consigliato indossare la mascherina. Altra previsione: i negozianti dovranno dotarsi di dispensare di disinfettante da porre almeno all'ingresso del negozio e, se l'ambiente è grande, ne dovranno predisporre più di uno in angoli diversi. Ancora: la disinfezione. A parte ripulire tutto, anche filtri dei condizionatori prima di riaprire, una volta ripresa l'attività sarà necessario disinfettare gli ambienti due volte al giorno utilizzando ipoclorito di sodio o etanolo per i camerini, le maniglie le vetrine e la cassa e i bagni.  Regole a parte per parrucchieri, barbieri e saloni di bellezza: rapporto di uno a uno fra clienti e personale, riapertura fissata, per ora, fra l'11 e il 18 maggio, disinfezione obbligatoria di tutti gli strumenti usati e, quasi certamente, un maggior numero di passaggi di disinfezione rispetto ai due degli altri negozi.  

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