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Coronavirus a Roma, una mascherina e due guanti per gli autisti dell'Atac

Susanna Novelli
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Una mascherina e un solo paio di guanti monouso. Da usare, si raccomanda, con parsimonia. È di ieri la disposizione operativa numero 69 di Atac che informa gli «operatori di esercizio» della distribuzione dei «kit di protezione». Nella missiva, di tre pagine, si ricordano le misure di prevenzione di un metro di distanza e di bloccare per gli autisti degli autobus le porte di accesso anteriori, e dunque di utilizzare il "prezioso kit" soltanto laddove le circostanze lo ritenessero indispensabile. Tutto questo accade nel giorno in cui proprio chi scrive ha assistito a una scena emblematica di come la situazione da parte degli autisti Atac e dei passeggeri rischia di degenerare. Ore 11.30 circa Circonvallazione Giancolense, un jumbo bus si ferma alla fermata e scendono due persone, un uomo e una giovane donna, urlano che non è possibile viaggiare su autobus pieni con persone che non indossano la mascherina, soprattutto extracomunitari, spesso ubriachi. Se la prendono con l'autista, che alterato risponde (con tono assai accalorato) di non avere alcun potere per non far salire queste persone a bordo e che anche lui se ne starebbe a casa con il figlio piuttosto di rischiare la pelle. Chiude e riparte. La giovane donna attende un altro autobus, anche questo però arriva con un "carico" in effetti abbondante e in diversi a bordo sono senza mascherina. Altra scenata con un battibecco assai colorito tra la giovane donna e una rumena sulla porta del bus. Stavolta però arriva la polizia che dopo aver controllato i documenti di scrive per sincerarsi che fossi davvero una giornalista, mentre le urla delle due richiamavano tutto il vicinato, riescono in qualche modo a riportare la calma. Una situazione esplosiva soprattutto per gli autisti ai quali viene data solo una mascherina e un paio di guanti, quando, ricorda il capogruppo FdI alla Regione, Fabrizio Ghera, il sindaco Raggi «aveva detto che avrebbe dato kit con 10 mascherine ai lavoratori. È inaccettabile che i dipendenti Atac che svolgono un lavoro in prima linea, a contatto con l'utenza siano sprovvisti dei necessari dispositivi di protezione individuali. La sindaca fa promesse e i lavoratori rischiano il contagio». E se quando Atene piange Sparta non ride, in Ama dopo la morte del capo operaio a Rocca Cencia per coronavirus la tensione sale. Ieri sera l'aut aut dei sindacati: misure di prevenzione o sarà sciopero. Come denunciato da settimane da Uil Trasporti e Fit Cisl Lazio non è più ammissibile che la sanificazione delle docce per gli addetti alla raccolta rifuti, laddove non sia stato interdetto il servizio, avvenga solo due volte a settimane. L'ultimatum arrivato ieri in serata è chiaro: risposte certe dall'azienda entro 48 ore o sarà sciopero.

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