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L'urlo delle mogli degli urtisti: cacciati, come le leggi razziali

Grazia Maria Coletti
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"Hanno messo a morte le categorie di lavoro prettamente ebraico, questa cacciata dal centro storico somiglia alle leggi razziali, il decoro è solo una scusa, basta guardare come le stesse strade ora precluse ai nostri mariti, siano invase dagli extracomunitari che lavorano indisturbati e illegalmente".  Le mogli degli urtisti, gli storici ambulanti venditori di souvenir, costretti da domani mattina a lasciare le sei postazioni vietate dal Tavolo del decoro insorgono contro il provvedimento. Toni addolorati sulle chat dove si parla di "leggi razziali". Poi il grido d'aiuto: "Che Dio metta le mani in testa a tutti questi padri di famiglia, che non sanno dove andare a sbattere la testa per tirare avanti". Le alternative presentate dagli urtisti finora hanno ricevuto dei no. E spunta un post dove l'ultimatum della sindaca Virginia Raggi viene accostato a quello dato dall'ufficiale nazista. "Kappler diede 48 ore di tempo per 50 chili di oro. Raggi 72 per una risposta".

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