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L'amico di Diabolik sentì gli spari e scappò

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Fabrizio Fabietti è stato inquadrato mentre passava in auto dal parco degli Acquedotti prima del delitto

Valeria Di Corrado e Andrea Ossino
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Fabrizio Fabietti, il braccio destro e socio in affari illeciti di Diabolik, è stato inquadrato da una telecamera mentre passava in auto accanto al Parco degli Acquedotti il 7 agosto scorso, pochi minuti prima che il suo amico venisse ucciso. Un nuovo video, il terzo dall'inizio delle indagini, è nelle mani degli inquirenti che indagano sull'omicidio di Fabrizio Piscitelli. Per approfondire leggi anche: La banda di Diabolik: facciamo la guerra Quel pomeriggio una macchina passa sotto l'«occhio elettronico». Alla guida c'è Fabietti: è da solo e parcheggia in una strada vicina a via Lemonia, dove Diabolik e il suo guardaspalle cubano aspettano seduti su una panchina di incontrare una persona. L'uomo attende all'interno dell'auto per circa 10 minuti. Poi sente gli spari e velocemente mette in moto, accelera e si allontana. Le celle telefoniche confermano che Fabietti si trovava nei pressi del luogo del delitto proprio quando il suo amico è stato assassinato. Non è indagato per l'omicidio, ma 15 giorni fa è stato arrestato con l'accusa di essere a capo (insieme a Piscitelli) di un'organizzazione di narcotrafficanti. Gli inquirenti stanno cercando di capire se il braccio destro della vittima, finito in carcere dopo l'operazione «Grande Raccordo Criminale», possa aver visto qualcosa di utile. Una cosa è certa: dopo l'esecuzione, si è allontanato da Roma ed è riapparso per il funerale dell'amico. Quindi è stato ascoltato come persona informata sui fatti. Avrebbe detto di trovarsi in zona per incontrare Diabolik, a cui avrebbe voluto far vedere il figlio nato da pochi mesi, spiegando però di non conoscere gli appuntamenti che il leader degli Irriducibili aveva nel parco e che non aveva richiesto una «guardia armata». In pochi parlano, ma le telecamere di sicurezza hanno fornito elementi importanti. Oltre il video che inquadra Fabietti, ci sono altri due filmati. Il primo riprende il killer che si mimetizza tra chi quel giorno faceva jogging. Corre alle spalle della vittima, rallenta, estrae la pistola dal marsupio e spara un colpo a pochi centimetri dalla nuca. Poi continua la corsa nella stessa direzione. Un professionista aiutato da almeno un complice. Un'altra telecamera, infatti, inquadra il sicario mentre sale su uno scooter Liberty guidato da un uomo e scappa. Pochi testimoni e molte immagini. La verità sull'omicidio Diabolik è sempre più vicina.

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