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Il clan Fasciani è mafia. La sentenza storica della Cassazione

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La Cassazione conferma: il clan Fasciani è mafia. I giudici della seconda sezione penale respingendo i ricorsi di 9 dei 12 imputati contro la sentenza della Corte di Appello di Roma hanno confermato la sussistenza nel territorio di Ostia di una associazione di stampo mafioso. Per 9 dei 12 imputati sono state confermate le condanne stabilite in Appello, mentre per Alessandro Fasciani, nipote di Carmine, boss del clan, i giudici hanno deciso uno sconto di pena di un mese. Per gli imputati Mirko Mazzoni e Eugenio Ferramo è stato deciso un nuovo rinvio in Corte di Appello per la revisione del trattamento sanzionatorio. La Cassazione ha inoltre respinto il ricorso del Procuratore generale che aveva chiesto che venisse riconosciuto un ruolo apicale nell'organizzazione criminale alle due figlie di Carmine Fasciani, Sabrina e Azzurra. Con la sentenza di oggi le condanne definitive agli appartenenti al clan superano i 140 anni di reclusione. Carmine Fasciani è stato condannato a 27 anni e 10 mesi, sua moglie Silvia Bartoli a 12 anni e mezzo, Alessandro Fasciani a 10 anni e 5 mesi, Terenzio Fasciani a 8 anni e mezzo, Riccardo Sibio a 25 anni e mezzo, Luciano Bitti a 13 anni e tre mesi, John Gilberto Colabella a 13 anni. "Sono soddisfatto di questa sentenza, molto". Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare Antimafia, commenta la sentenza della Cassazione sul clan Fasciani. "La città di Roma è più libera indubbiamente - permette - Ma devo necessariamente sottolineare due punti: siamo nel 2019 e non posso festeggiare per una sentenza che sancisce solo oggi che c'è mafia. Il secondo punto è proprio non aver certificato che anche Mafia Capitale fosse mafia. Qualche giorno fa abbiamo avuto decine e decine di arresti per un traffico di droga imponente. Gruppi criminali imperversano e continuiamo a definirli bande criminali. Sono seriamente preoccupato perché un fenomeno mafioso non si costruisce nel giro di un paio d'anni ma ha radici profonde". "Si e' fatto difficolta' a ragionare di mafie al nord - ricorda Morra - per poi 'scoprire' che si erano insediate da decenni. Forse la stessa meccanica si ripete ancora. Di certo c'e' mafia da troppo tempo e solo per una decisa azione degli inquirenti e delle forze dell'ordine le stiamo assestando durissimi colpi. Per l'azione di cittadini onesti e di un'amministrazione guidata da Virginia Raggi che non piega la testa. Ecco per questo esprimo soddisfazione".  "È una sentenza storica che accerta e riconosce che a Roma e a Ostia c'è stata la mafia. Finora nessuno si era pronunciato in tal senso. Credo che questo sia da un lato il primo passo se vogliamo riuscire a guardare negli occhi la malattia. Chiamarla per nome è il primo passo per la cura". Così la sindaca di Roma Virginia Raggi, in un video pubblicato poi su Facebook, all'uscita della Corte di Cassazione. "Credo - ha aggiunto - che da questo momento in poi Ostia possa voltare pagina e rialzare la testa. Siamo accanto a tutti quei cittadini onesti che per anni hanno subito, siamo accanto a quelli che per anni sono stati minacciati e a quelli che non voltano la testa e ci mettono la faccia. Le istituzioni ci sono e ci saranno sempre".

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