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La grande "truffa" della monnezza

Le Iene filmano i dipendenti della Multiservizi che fingono di prelevare i rifiuti. Ecco perché la Capitale è invasa dai rifiuti di negozi, bar e ristoranti

Sigismondo Valente
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«Spara e scappa!». Questa non è una storia di mafia, e nemmeno una storia di guerra tra bande che si contendono le piazze dello spaccio della Capitale. No, quello che hanno scoperto Le Iene (e riportato nella puntata andata in onda ieri sera su Italia Uno) è una «truffa» - così come definita nel servizio televisivo - che tocca i romani più vicino delle «ammazzatine» mafiose, che fa più rabbia di balordi che uccidono altri balordi per il controllo dello smercio della droga. È una storia che entra nelle tasche dei cittadini, di tanti esercenti onesti, già vessati da un'amministrazione capitolina che chiede loro il pagamento di una Tari (tassa sui rifiuti) tra le più alte d'Italia. Questa è una storia di «monnezza», immondizia non raccolta, soprattutto nel centro storico della città, con un semplice stratagemnma che avrebbero architettato i "capoccioni" della società Roma Multiservizi, che si occupa per conto di Ama (La municipalizzata per l'ambiente), del ritiro della differenziata presso i locali commerciali. Una montagna di rifiuti che restano pure in strada esasperando una situazione igienico-sanitaria già al collasso per la mancata raccolta dell'immondizia dai normali cassonetti. «I dirigenti di Roma Multiservizi hanno fatto una riunione agli inizi, dicendoci "attaccate più tardi", e attaccare più tardi significa non raccogliere perché i negozi sono chiusi (...) Hanno addirittura creato un gruppo whatsapp chiamato "spara e scappa"». Perché? «Perché dobbiamo "badgiare" veloci senza raccogliere i rifiuti...». La "gola profonda" della Iena Filippo Roma probabilmente è... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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