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Il genetista di Yara per risolvere il giallo della neonata nel Tevere

(foto Francesco Benvenuti)

Chiamato per fornire indicazioni sui campioni di Dna prelevati dalla polizia scientifica sul corpicino della piccola

Andrea Ossino
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Un neonatologo, un medico legale, un tossicologo e adesso anche un genetista. Gli inquirenti stanno battendo ogni pista per risolvere il mistero che ruota attorno alla morte della neonata, il cui corpo è stato rinvenuto sabato scorso tra le acque del Tevere, all'altezza di Mezzocamino. Ed è per questo che il sostituto Procuratore Silvia Santucci presto si affiderà alle competenze di Emiliano Giardina, genetista dell'Università di Tor Vergata, esperto in genetica forense. Il dottore, che già in passato ha collaborato con la Polizia Scientifica della Direzione Centrale Anticrimine e con diversi Tribunali, è tra le figure più esperte in materia. È a lui che gli inquirenti che si occupavano dell'omicidio di Yara Gambirasio si sono rivolti in cerca di una svolta capace di incardinare le indagini. E il medico non li aveva delusi. Analizzando circa 700 campioni di Dna, un'impresa unica al mondo, aveva associato il nome di Massimo Giuseppe Bossetti (poi condannato all'ergastolo) a quel campione schedato come “ignoto 1”.  Insomma si tratta di uno dei massimi esperti ed è per questo che verrà chiamato per fornire indicazioni sui campioni di Dna prelevati dalla polizia scientifica sul corpicino della piccola. In attesa che gli altri periti risalgano con certezza alle cause della morte, scoprendo anche se la neonata sia morta o meno durante il parto, il dottor Giardina dovrà comparare il Dna della vittima con quello presente nella banca dati europea, nella speranza che si possa risalire a una parentela per delimitare un'indagine che sembra essere molto difficile. 

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