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I pm indagano su "Mondezzopoli"

La procura si muove per violazione del Codice dell'ambiente. Guai anche per Ama: cinque dirigenti ora rischiano il processo per danno erariale

Andrea Ossino
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Sui rifiuti di Roma indaga la Procura. Era nell'aria, come la puzza che infesta le strade della Capitale: da settimane esposti e segnalazioni arrivano al primo piano della palazzina C di piazzale Clodio, all'ufficio primi atti. Non ci sono solo gli esposti del Codacons che invitano i romani a «costituirsi parte offesa nell'inchiesta della magistratura e avviare l'iter per chiedere il risarcimento dei danni», o quelli presentati dai comitati di quartiere (ad esempio quelli del XV Municipio) che denunciano «la totale assenza di un adeguato servizio di raccolta dei rifiuti che ha comportato e sta comportando una situazione di emergenza con grave pericolo alla salute ed all'incolumità», o ancora quelli depositati da Fratelli D'Italia (l'avvocato Domenico Naccari ne ha presentato uno pochi giorni fa). C'è anche l'allarme lanciato dall'Ordine dei Medici di Roma: «Le montagne di rifiuti abbandonati in modo incontrollato, specie fuori dai cassonetti, che macerano sotto il sole di questi giorni con le alte temperature – si legge - costituiscono un serio rischio per la salute legato alla proliferazione di germi e parassiti con la possibilità di diffusione di malattie infettive attraverso contatto diretto o indiretto tramite gli insetti e soprattutto entrando in contatto con gli escrementi di uccelli e roditori». Ai pm in questi giorni arrivano richieste d'intervento più o meno articolate. Dalle foto che ritraggono i cumuli di rifiuti, le colonie di topi o i cassonetti divenuti prede di gabbiani, con allegate le suppliche dei cittadini esasperati, fino alle denunce più corpose e depositate per mezzo di avvocati... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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