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La città dei monumenti invisibili. Ecco i 42 gioielli chiusi da anni

Tra restauri infiniti e mancanza di fondi. Dal sepolcro di Anna Regilla sull'Appia alla casa romana sotto il Museo Barracco

Valentina Conti
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Off-limits per lavori in corso, impossibili da visitare per ragioni di sicurezza legate a crolli, dissesti o mancanza di illuminazione, temporaneamente chiusi per verifiche, aperti solo per eventi particolari, inaccessibili in attesa di restauro o per precauzione. Ne abbiamo contati 42 seguendo le informazioni in rete rivolte ai visitatori, di più dall'ultima inchiesta de Il Tempo dell'aprile 2018 in cui ne avevamo censiti 36, di siti archeologici capitolini «sotto chiave». Sono solo un campione. Che si somma agli oltre 80 visitabili unicamente su richiesta, appuntamento o soltanto in gruppi con prenotazione obbligatoria. Dall'Ipogeo di Villa Glori ai Parioli al Colombario di via Olevano Romano passando per il Mausoleo La Celsa e la Casa romana sotto il Museo Barracco (quest'ultimo visitabile su richiesta alla Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali, sul cui sito, però, le strutture vengono date come «non visitabili»)... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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