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È un italiano l'uomo che ha sparato dal balcone alla bambina rom

La difesa: "Mi è partito il colpo. Non volevo".

Valeria Di Corrado
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È un italiano l'uomo che martedì scorso ha impallinato una bambina di 13 mesi, figlia di una coppia rom, mentre i genitori la portavano in braccio in via dei Romanisti. Interrogato dagli inquirenti ha confessato di aver sparato dal balcone di casa sua con una pistola ad aria compressa per errore, che non era sua intenzione colpire la piccola, né di essersi accorto di averla colpita. L'uomo (di circa 50 anni e senza precedenti penali) ha spiegato che aveva appena comprato l'arma insieme a una carabina, sempre ad aria compressa. I carabinieri del nucleo investigativo hanno sequestrato entrambe. Ora la procura dovrà stabilire se sia stato davvero un incidente o se si tratti di un folle gesto a sfondo razziale. Questo porterebbe a cambiare il reato contestato da lesioni gravissime, a tentato omicidio. Inizialmente la madre e il padre della bimba non erano riusciti a trovare una spiegazione all'accaduto: hanno raccontato ai medici del Bambino Gesù che si era accasciata all'improvviso e che perdeva sangue. Poi, a mente lucida, dopo aver saputo che la figlia era stata colpita da un pallino di piombo alla scapola destra, hanno ipotizzato che qualcuno l'avesse sparata da un'auto in corsa. Cirasella (è questo il nome della piccola) è attualmente ricoverata in prognosi riservata. Non dovrebbe essere in pericolo di vita, ma rischia di rimanere paralizzata. Il piombino, infatti, dopo essere passato vicino al cuore, ha causato una lesione vertebrale.

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