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Roma, corruzione e truffa nei lavori. Due arresti al San Camillo

Il prezzo delle falsificazioni era pagato con mazzette a dipendenti pubblici

Carlo Antini
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Corruzione e documenti falsi per avvantaggiare imprese responsabili di lavori di ristrutturazione in una delle maggiori aziende ospedaliere di Roma. Otto misure cautelari sono state eseguite dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Trastevere nei confronti di altrettante persone al termine di indagini che hanno consentito di accertare enormi irregolarità nell'esecuzione dei lavori sui padiglioni "Casa Accoglienza" e "Marchiafava". I lavori mal fatti portarono, tra l'altro, a pericolosi cedimenti strutturali verificatisi nell'agosto del 2016. Due indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, quattro sono stati colpiti dalla misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale e altri due sono stati sottoposti alla misura interdittiva della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio. I reati contestati sono truffa, frode nelle pubbliche forniture, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, crollo di costruzioni, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, appropriazione indebita, turbata libertà degli incanti, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio e omissione di atti d'ufficio. "Le indagini - scrivono gli inquirenti - hanno fatto emergere un arbitrario esercizio dei poteri pubblici rivestiti, utilizzati nell'esclusivo interesse delle ditte esecutrici dell'opera, con la consapevole e quotidiana omissione dell'esercizio dei poteri e doveri di controllo, culminata, in più circostanze, con la volontaria falsificazione di atti riguardanti certificazioni di costi sostenuti per realizzare i lavori". Sulla base di quanto ricostruito, il prezzo di tali falsificazioni era pagato con mazzette a dipendenti pubblici mascherate sotto forma di retribuzione da lavoro dipendente.

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