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Riecco la truffa delle "tre campanelle": sei arresti a Castel Sant'Angelo

Mary Tagliazucchi
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Tre piccole scatole di cartone e una pallina in gommapiuma. Bastavano questi pochi “strumenti” alla banda di cittadini romeni per mettere in atto la truffa più antica e conosciuta nella Capitale: il gioco delle “tre campanelle”. Ma a giocare d'azzardo si rischia di perdere o essere arrestati. Come è accaduto ai sei “truffatori vintage”, quattro uomini e due donne, di età compresa tra i 24 e 48 anni, (tutti senza fissa dimora) che sono stati arrestati in flagrante dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro, proprio mentre mettevano in atto il loro illegale teatrino davanti agli occhi di incuriositi turisti. Ad attirare i passanti che transitavano a Castel Sant'Angelo, i complici del responsabile del “banco” che ad alta voce lanciavano scommesse, guarda caso sempre vincenti. Questo faceva abboccare non solo i turisti, ma anche qualche cittadino romano in vena di scommesse. Ma il collaudato escamotage non ha evitato l'arresto immediato e l'accusa di truffa in concorso continuata da parte dei Carabinieri. In pochi minuti infatti la banda di romeni aveva già guadagnato 250 euro. Non solo, nelle tasche sono stati rinvenuti e sequestrati altri 460 euro in contanti, frutto anch'essi della loro illecita attività. A seguito del rito direttissimo, il conduttore del gioco, un 41enne con precedenti, è stato condannato a 6 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 300 euro, gli altri 5 complici sono stati condannati a 4 mesi di reclusione e a una multa di 200 euro.

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