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Raggi indagata, la Procura stringe i tempi: la sindaca rischia fino a 3 anni

L'inchiesta sugli incarichi firmati dalla sindaca: il primo cittadino nel mirino per abuso d'ufficio e falso ideologico

Davide Di Santo
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La Procura accelera sulla Raggi finita sul registro degli indagati con le accuse di abuso d'ufficio e falso ideologico per la nomina di Renato Marra a numero uno del Dipartimento del Turismo del Comune di Roma, fratello dell'ex capo del personale del Comune Raffaele Marra. In attesa dell'interrogatorio, previsto per la prossima settimana, la Procura punta a stringere i tempi chiudendo con un giudizio immediato questo capitolo dell'inchiesta che riguarda anche altri incarichi firmati dal primo cittadino. La settimana prossima sarà dunque cruciale e il filone giudiziario si intreccerà con quello politico. Oltre che dai magistrati romani la sindaca deve difendersi anche dal leader del M5s Beppe Grillo, sempre più indispettito da come sta andando la prima amministrazione a 5 stelle nella Capitale. Di più, il capo politico del Movimento 5 Stelle sarebbe furioso, anche perché per salvare la Raggi ha cambiato il codice di comportamento per i parlamentari e sindaci indagati.    A far esplodere il comico-politico sarebbero state le chat su WhatsApp con Marra ma soprattutto l'accusa di falso. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, la telefonata tra Grillo e la Raggi dopo l'annuncio dell'invito a comparire della Procura sarebbe stata soprattutto un monologo da parte del comico, e dai toni altissimi. La sindaca avrebbe solo risposto un timido "ciao" per poi subire le ire del capo (con gli occhi lucidi e le mani nei capelli, pare) culminate in un commiato che suona come l'interruzione della fiducia nei confronti di Virginia: "Mi hai ingannato", avrebbe urlato Grillo.  La ricostruzione a firma di Fabrizio Roncone è totalmente respinta da Grillo che minaccia querela e lancia l'hashtag #FakeCorriere. "Virginia Raggi ha adempiuto ai doveri indicati dal nostro codice etico (da poco elogiato pubblicamente da Nino Di Matteo) informando tempestivamente il movimento e i cittadini dell'invito a comparire che ha ricevuto l'altro giorno. Lei è serena e io non posso che esserle vicino in un momento che umanamente capisco essere molto difficile", scrive Grillo sul suo blog, riferimento della galassia grillina. Il leader M5s difende la sindaca e parla di momento difficile. "I giornalisti del Corriere della Sera sono molto male informati o volutamente disinformati - continua - La ricostruzione della telefonata pubblicata oggi è totalmente falsa, nonché ridicola. Altro che post verità, siamo arrivati alla fantanotizia, alla fake news come sistema. Mi dispiace per i lettori di questo giornale, che continuano a spendere soldi per ricevere notizie finte e inventate. Che senso ha spendere soldi per essere presi in giro? Valuterò con i miei avvocati l'ipotesi di una querela e pretendo un'immediata rettifica via web". Poi in serata arriva anche lo sfogo della sindaca che nega l'ipotesi autosospensione circolata nel pomeriggio (VIDEO) "La Procura come sapete sta indagando - dice la Raggi - Mi ha chiamato per sentirmi. Non credo che queste ricostruzioni giornalistiche siano vere. Anzi, è anche un po' poco serio mettere in bocca alla procura cose che non ha detto. Ci sono le indagini in corso. Sono solo ricostruzioni giornalistiche, come anche la fantomatica presunta telefonata con Grillo. Non c'è mai stata, anzi è molto tranquillo. Io e gli avvocati siamo molto tranquilli, non ho altro da dire. Immagino che tra un po' inventeranno anche che ho ucciso qualcuno". Quanto invece all'ipotesi autosospensione, risponde: "Stiamo parlando di ipotesi che al momento non sono neanche reali. Io direi di procedere un passo alla volta. Andrò in procura a rispondere, come è giusto che sia, e poi sarà la procura a decidere".

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