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È Roma la città preferita dal turismo gay

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2,7 miliardi. A tanto ammonta il fatturato prodotto dal turismo omosessuale nel mondo del turismo italiano. O meglio a tanto ammonta il fatturato prodotto dai 3 milioni di italiani che hanno dichiarato di essere omosessuali. Il dato è stato presentato nel corso dell'Expo del Turismo Gay che si è svolto a Rimini. Ed è il frutto di una ricerca realizzato da Sonders&Beach, in collaborazione con l'AITGL (Associazione Italiana Turismo Gay & Lesbian). Il lavoro fornisce anche "l'identikit" del turista LGBT. Normalmente ha una laurea specialistica (il 24%) ed è un libero professionista (14%). Il 9% è un dirigente (la media italiana è del 3%). Mentre il 41% ha uno stipendio che va dai 1500 ai 3000 euro. Mammoni Se per quanto riguarda lavoro e compensi il popolo LGBT va in controtendenza, su una cosa conferma di essere perfettamente italiano: una buona fetta, il 29%, vive ancora a casa con i genitori. Le città più amate Posto che gli omosessuali vanno in vacanza più della media degli italiani preferendo le vacanze lunghe (oltre i 5 giorni nel 67% dei casi contro il 42% degli italiani), la vera sorpresa riguarda le mete scelte. Se immaginate mete esotiche o le classiche isole greche vi sbagliate. Quest'anno il 51% di loro ha scelto l'Italia, il 26% la Spagna, il 14% la Francia e solo l'11% la Grecia. Per quanto riguarda le città la preferita è stata Roma (17%), seguita da Milano (13%), Parigi (12%) Barcellona (11%), Londra (8%) e Napoli (7%). Staccata di ben 2 punti Ibiza (5%) mentre Palermo supera Mykonos e Sitges, storiche mete del turismo gay. Le più tolleranti La classifica si rovescia, ovviamente, se si passa a parlare delle mete gay friendly. Qui la fa da padrona Barcellona (30%), seguita da Mykonos (29%), Canarie, San Francisco e Londra (15%), Sitges (12%) e New York (11%). Prima italiana Gallipoli (8%).  

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