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Saltimbanchi d'oro: 300 euro al giorno

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Tra gli artisti di strada i più ricchi sono i fachiri seguiti dai centurioni. Ai Fori guerra delle piazzole «Solo» 60 euro per i giocolieri

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A livello economico è quasi meglio di un posto in banca. Guadagni alti (esentasse), orario flessibile, nessuna responsabilità. Forse è per questo che a Roma, negli ultimi anni, gli artisti di strada si sono moltiplicati sia per numero sia per tipologia, posizionandosi nelle piazze, nei luoghi della movida e persino ai semafori. L'ultima moda è quella dei fachiri che sbaragliano la concorrenza con il trucco della levitazione (ma sono seduti su una sediola con un marchingegno che li sostiene), saliti agli "onori" della cronaca a dicembre per aver aggredito un turista di Novara colpevole di non aver pagato l'obolo dopo aver scattato la foto. Eppure i soldi i fachiri li incassano, e anche tanti. È sufficiente appostarsi accanto a loro per vedere il numero di persone che si fermano a fare una foto o lasciano un'offerta. Luoghi preferiti: via del Corso, piazza di Spagna e via dei Fori Imperiali. In via del Corso, nel giro di 30 minuti, si fermano una dozzina di persone. I bambini ne sono attratti e bloccano i genitori. A quel punto scatta il saluto del fachiro e la foto con il cellulare viene pagata con qualche moneta. Si viaggia intorno ai 30 euro l'ora. «Lavorano 10 ore al giorno, dalle 9.30 alle 19,30, alternandosi con altri due. Riscuotono un grande successo, c'è tanta gente che si ferma» racconta un giornalaio in via del Corso. Guadagno stimato 300 euro al giorno, da dividere in quattro. In via dei Fori Imperiali va anche meglio. Con la chiusura al traffico la via si è trasformata in un enorme suk dove si alternano venditori abusivi, camion bar e artisti di strada. Nel weekend in particolare, si fanno affari d'oro grazie ai turisti che invadono la storica via che collega piazza Venezia con il Colosseo. Per questo la mattina presto scatta la lotta per conquistare la posizione migliore. «È fondamentale - racconta una ragazza - noi abbiamo scelto un posto ampio, con uno splendido panorama alle spalle. A volte ci tocca litigare per difenderlo». Lungo via dei Fori si passa dalle statue viventi ai centurioni nei dintorni del Colosseo: 10 euro per una foto, ma se capita il turista americano, giapponese o russo, la tariffa raddoppia. Abiti firmati, orologio o cellulare costoso sono gli indizi che trasformano l'ignaro turista, in preda dei centurioni. «Where are you from?», la frase per attaccare discorso mentre si finge di sferrare un colpo con la spada. Con poche ore di "lavoro", si viaggia tranquillamente sopra i 100 euro al giorno, con incasso raddoppiato nel weekend. Se fachiri e statue viventi sono più da vie di passaggio, i musicisti preferiscono le piazze. Si tratta di una tipologia particolare di artista di strada: alcuni sono molto bravi, altri un disastro. In questo caso ad essere premiata è la qualità. «Io lo chiamo il maestro, suona veramente bene - racconta un commerciante in largo Argentina - A fine giornata viene da noi a cambiare i soldi. Ci dà le monete e noi gli diamo le banconote. Cambia mediamente 150 euro al giorno». Magro invece il bottino dei musicisti improvvisati che dilagano soprattutto nella zona di piazza del Popolo e di Trastevere finendo solo con il creare disagi ai residenti, stremati dai decibel. «Servirebbero maggiori controlli, orari limitati e multe più severe. Il rumore, ad esempio in piazza Trilussa, è infernale, sia in estate sia in inverno. Non capisco perché questa amministrazione Comunale sia interessata soltanto agli artisti di strada mentre i cittadini non vengono minimamente tutelati dal Campidoglio. È una vergogna» racconta un residente. Da qualche anno anche i semafori degli incroci più trafficati della città sono diventati luogo per mini-spettacoli di 30 secondi, giusto il tempo che arrivi il verde. Giocolieri, mimi e clown, in cambio di una moneta, li intrattengono. «In quattro ore di lavoro riesco a guadagnare 60 euro - racconta Manuel, giocoliere argentino. Il problema sono i rom che gestiscono il racket della questua e dei lavavetri. Bisogna mettersi d'accordo con loro e ti assicuro che non è una cosa semplice».

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