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Metodo Stamina: protesta choc, centro in tilt

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Paralizzate le strade tra via del Tritone, piazza Venezia e Corso Vittorio. Ultimatum al governo, momenti di tensione a Montecitorio: due malati versano il loro sangue sulle foto di Napolitano e Lorenzin poi l'annuncio di un incontro a Palazzo Chigi

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Il centro di Roma paralizzato dai manifestanti che chiedono l'autorizzazione delle cure con il metodo Stamina messo a punto da Davide Vannoni. «Siamo vite a tempo, lasciateci curare» è uno degli striscioni esibiti dai manifestanti. Un centinaio di persone del presidio fisso di Montecitorio ha bloccato il traffico spostandosi in largo Chigi, poi singoli gruppi si sono spostati in piazza Venezia, in via del Tritone e all'altezza del Traforo mandando in tilt il traffico e costringendo i bus dell'Atac a deviare diverse linee su percorsi alternativi. In piazza molti malati - tra loro anche dei bambini - armati di fischietti e di cartelli di protesta. Dopo aver bloccato largo Argentina, il corteo ha ripreso il cammino proseguendo per corso Vittorio Emanuele II, per poi fermarsi in piazza Sant'Andrea della Valle. Pesanti i disagi al traffico. C'è stato qualche duro confronto tra alcuni di coloro che stanno sfilando e i cittadini con reciproche accuse: «Da parte vostra solo indifferenza», «E voi state bloccando una città intera». Alta la tensione a piazza Montecitorio. Il Comitato Stamina e i familiari dei pazienti con malattie gravi hanno lanciato un ultimatum al Governo: aspetteranno altri 5 minuti e, se non verranno esaudite le loro richieste, promettono: «Non assicureremo più l'ordine nella piazza». I manifestanti chiedono un decreto d'urgenza che consenta le cure compassionevoli d'emergenza ai malati gravi o in pericolo di vita. Alla domanda su cosa potrebbe succedere allo scadere dell'ultimatum, un manifestante risponde: «Non possiamo dirlo. Vedrete». E in effetti due malati di distrofia muscolare, Sandro e Marco Biviano hanno dato vita a una protesta choc versando il loro sangue su alcune foto che ritraggono il presidente del consiglio Letta e il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. I due, medicalmente assistiti da volontari, hanno fatto defluire il sangue dal braccio attraverso il tubicino di una flebo direttamente sulle foto, mentre un organizzatore urlava al megafono: "Assassini assassini, vergogna Lorenzin stai mandando a morte questi malati". In piazza c'è anche Vannoni: "I manifestanti minacciano lo sciopero della fame se non saranno ricevuti dal governo. Mi sono raccomandato però - aggiunge - che non facciano cose pericolose per la loro salute. Occorre ricordare che è la disperazione a muovere queste persone, bisogna capirle, stanno combattendo per una cosa più importante dello stipendio: stanno combattendo per la vita, perchè ogni giorno si consumano. Che stiano qui in piazza o a casa loro». Il dissanguamento è stato interrotto quando è arrivato l'annuncio che una delegazione sarà ricevuta a Palazzo Chigi. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha inviato a palazzo Chigi il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Luca Pani, il direttore del Centro nazionale trapianti Alessandro Nanni Costa e il direttore generale dei dispositivi medici del ministero della Salute, Marcella Marletta. Ma ad aumentare la tensione è giunta la notizia che "la polizia sta caricando i malati e i manifestanti che stanno bloccando via del Corso". A riferirlo Valerio Arena, uno degli organizzatori del presidio davanti a Montecitorio dei malati che chiedono la cura Stamina. La Questura però ha smentito: «Non c'è stato nessun contatto fisico con i disabili e nessuna carica. I manifestanti, tra cui alcuni tifosi della Salernitana e del Napoli, sono stati invitati a liberare la strada».

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