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Valle Galeria in rivolta contro la discarica

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Portuense bloccata e presidio notturno davanti all'inceneritore Ama di Ponte Malnome

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Lascelta del prefetto, dicono, non chiude un ciclo anzi inaugura «un caldissimo inverno di protesta», perché laddove le varie iniziative dell'ultimo anno – ricorsi, appelli, esposti in procura – non dovessero sbloccarsi, si cercherà quantomeno di rallentare l'iter, se necessario «sbarrando la strada coi nostri corpi», ben consapevoli che il tempo, in questo tetris dei rifiuti, non è dalla parte del commissario. Primo assaggio di protesta, quindi, ieri mattina, quando comitati e residenti hanno «occupato» la Portuense all'altezza dell'intersezione con via della Magliana per oltre due ore. Circa duecento persone, abbastanza per mandare in tilt il traffico e obbligare autobus e mezzi pesanti, compresi quelli dell'Ama, alla retromarcia, e anche per provocare qualche reazione degli automobilisti fermi in auto, accusati «di indifferenza quando si parla della salute di tutti». C'era anche Fabio Bellini, minisindaco del XVI Municipio, che giudica «scandalosa la decisione di Sottile» non senza sollevare tutte le incongruenze del caso: «Affida l'ok definitivo al sito basandosi su uno studio effettuato da un'università o un ente scelti e pagati da Cerroni, che potranno mai dire di negativo? Non meno importante, il prefetto ha finalmente confermato la presenza di una falda acquifera e la durata operativa del sito, tre anni e non diciotto mesi», cioè quanto Sottile «ha sostenuto davanti alla commissione Petizioni del Parlamento europeo o alla bicamerale sulle Ecomafie». Il timore è che si aggiri così la lunga lista di prescrizioni emerse in conferenza dei servizi, a partire da quelle dell'Autorità di bacino, che ha focalizzato l'attenzione sulla falda sottostante, andando così a realizzare «una discarica galleggiante – spiegano gli esperti ingaggiati dai comitati – sopra un metanodotto». Stessi striscioni, qualche ora più tardi, davanti all'inceneritore dei rifiuti ospedalieri dell'Ama. Erano circa le 21, orario di punta per gli spostamenti da e per lo stabilimento, quando i residenti hanno sbarrato la strada ai camion presidiando la zona anche con le proprie auto. Prossime azioni contro il «pacco» di Natale, assicurano, seguiranno nei prossimi giorni. Nel frattempo la politica litiga. Renata Polverini auspica che «l'Europa, che lancia sempre allarmi ambientali, intervenga, lo ha fatto anche per situazioni meno gravi su Malagrotta», suscitando la replica di Bonessio (Verdi): «Dopo aver voluto un commissariamento che non aveva ragione d'essere chiede una multa di 30 milioni di euro a carico dei cittadini». Il presidente della Provincia Zingaretti e l'assessore Civita rispediscono al mittente – Alemanno – le accuse di immobilismo: «L'alternativa c'era, ma l'unico dato di fatto è che nella Capitale la differenziata è ancora ferma al palo e gli impianti non ancora a regime», mentre il sindaco insiste: «La Provincia non è riuscita a indicare né un sito provvisorio, né un sito definitivo, che devono essere cercati in tutta la provincia, come prevede l'Ato, perché uno idoneo dentro il Comune di Roma non esiste». Intanto Abbonati (Sel) anticipa «un esposto all'autorità di vigilanza per violazione della normativa sulla libera concorrenza».

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