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Caccia al ladro del Bambinello Isolati i fotogrammi del volto

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Romani e turisti in visita alla basilica teatro del sacrilegio

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Qualcosaè cambiato. Il giorno dopo il furto sacrilego del Bambinello ai Santi Cosma e Damiano, la basilica incastonata tra i Fori Imperiali e l'antica Via Sacra, è un continuo pellegrinaggio di romani e turisti, questi ultimi ignari del colpaccio messo a segno da un ladro ma semplicemente attratti dall'unicità del luogo. Adornata di stelle di Natale, rami di abete e pigne, la navata e le cappelle della basilica sono festose e rallegrate dai colori della festa più importante non solo per i cristiani. Fedeli e pellegrini vanno a rendere omaggio al nuovo Bambinello collocato già mercoledì mattina, poche ore dopo la "sparizione" della statuina alta 35 centimetri circa trafugata, sembra, da un uomo e non da una donna come sembrava da una prima ricostruzione, fornita da una testimone seduta sulla panca davanti l'altare che ha assistito al "rapimento" del Bambinello. La donna, in chiesa per la messa del mattino, avrebbe visto l'uomo inginocchiarsi davanti al Bambinello per baciarlo come vuole la tradizione. In realtà l'avrebbe nascosto sotto il giubbotto per poi scappare via. A provvedere all'immediata sostituzione i francescani del Terzo Ordine che reggono la basilica da 500 anni e lì hanno il convento e la Casa Generalizia. Non vogliono parlare dell'accaduto. È un clamore inadeguato alla mestizia dei frati e alla loro Regola. Adesso all'interno della basilica, nei pressi dell'altare maggiore ai cui piedi è stato posto un altro Bambino Gesù, c'è un signore che controlla con discrezione il via vai di visitatori. Ieri mattina intanto i carabinieri della compagnia Roma Centro hanno preso in consegna i filmati registrati dalle telecamere a circuito chiuso, dai quali dovrebbe emergere la dinamica dei fatti e, si spera, il volto del responsabile. Un uomo intorno ai 40 anni. I fotogrammi del viso saranno diffusi anche alle altre forze dell'ordine per risalire alla sua identità. Il "rapimento" del Bambinello - il cui valore si aggira sui 3mila euro, niente a che vedere con l'originale, prezioso e custodito in un luogo sicuro lontano da malfattori senza rispetto per le cose sacre - provoca inquietudine perché nella basilica che ingloba il Tempio di Romolo, i furti sacrileghi non sono purtroppo una novità. L'ultimo episodio in ordine di tempo risale a un anno fa quando dei loschi individui provarono a forzare la porta allarmata che protegge la sala dove è esposto permanentemente un presepe napoletano del 1600 costituito da oltre 150 personaggi i. Un dono prezioso fatto alla parrocchia nel 1939 da Cataldo Perricelli e signora. Un allestimento dal quale furono rubati diversi personaggi decenni prima quando la Sacra rappresentazione era liberamente allestita nella parte superiore del Tempio di Romolo. Così il presepe è stato trasferito in una sala apposita, protetto da vetri corazzati e dalle telecamere. E da cattive azioni, soprattutto a Natale.

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