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Abusivi in 3.300 alloggi Nella Capitale sessantamila famiglie in lista Pronto il bando per i 1.650 «punti 10» in attesa

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Glialloggi popolari occupati abusivamente hanno toccato quota 3.300. Intanto migliaia di famiglie sono in attesa di una casa e, da anni, non vedono uno spiraglio di luce in fondo al tunnel. Come se non bastasse il bando per l'assegnazione degli appartamenti è fermo da quattro anni. Gli immobili gestiti dall'Erp (Edilizia residenziale pubblica) e dall'Ater nella Capitale sono circa 80 mila. Pochi in confronto alla lunga lista di famiglie che attendono un tetto sotto il quale dormire. Sono 1.650 le famiglie che in graduatoria hanno avuto i 10 punti che danno diritto alla casa. I 10 punti si ottengono se hai avuto uno sfratto esecutivo. A Roma gli sfratti per morosità l'anno scorso sono stati 4.700. Numeri che valgono alla città eterna l'assegnazione della maglia nera a confronto con altri grandi capitali europee come Parigi e Berlino che di alloggi popolari ne hanno rispettivamente 200 e 300 mila. La situazione non cambia nella giungla delle graduatorie che fino a pochi mesi fa erano inaccessibili. Allora cosa fanno le persone che si trovano in emergenza abitativa? Scelgono l'occupazione. L'occupazione è vietata dall'art.633 del codice penale che parla del reato di «invasione di terreni o edifici». Il Comune sta cercando di tenere a bada il numero degli immobili occupati attraverso un'attività di monitoraggio che mira non solo ad evitare le occupazioni, ma anche e soprattutto a ripristinare la legalità, attraverso lo sgombero forzato. Maria è una ragazza di 26 anni. Con i suoi due figli di 3 e 5 anni occupa da qualche mese un alloggio popolare di periferia: «Non andrò mai via. Non possiamo certo dormire in macchina». Maria non è l'unica. Come lei, più di 3.000 famiglie hanno scelto questa strada. Comoda ma illegale. Ancora più emblematica è la storia di Federica, 40 anni: «Il Comune paga una retta giornaliera di 270 euro per farmi stare in una casa famiglia. Tutto ciò dopo avermi sfrattato dall'alloggio che avevo occupato. Se mi dessero un alloggio popolare potrebbero risparmiare e io avrei la certezza di una casa». Anche Arianna racconta la sua storia, o meglio, a raccontarla è suo fratello perché lei non può parlare. È invalida al 100 per cento, con una disabilità certificata. «Arianna viveva con i nostri nonni in un alloggio popolare. Subito dopo la morte di entrambi, con l'aiuto dell'assistenza sociale, Arianna ha fatto richiesta di residenza nell'immobile. Dopo neanche un mese dalla richiesta è arrivato un accertamento della municipale che ha notificato un verbale di occupazione abusiva e una sanzione di 21 mila euro da pagare entro un termine di 30 giorni. Poco dopo arriva un atto di diffida a lasciare l'immobile e dopo un mese lo sgombero». Adesso è prossima la pubblicazione del nuovo bando di assegnazione. In via ufficiosa l'assessore alle Politiche abitative del Comune di Roma, Lucia Funari, ha annunciato, che dovrebbe essere pubblicato entro due settimane. Il bando, bloccato da 4 anni, è una boccata di ossigeno per le famiglie che attualmente attendono di ricevere un alloggio. Queste famiglie, secondo Roma Capitale, sarebbero 35 mila. Guido Lanciano, segretario generale dell'Unione Inquilini, giura che il dato è vecchio. «È un dato fermo al 2009. Secondo le nostre stime, sarebbero tra le 50 e le 60 mila le famiglie che attendono un alloggio». Quello che manca, secondo Lanciano è una vera politica abitativa. Una politica che dia finalmente spazio alle reali esigenze delle persone. «Forse, aggiunge Lanciano, anche gli sfratti dovrebbero essere fatti in maniera più oculata».

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