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Policlinico Tor Vergata senz'aria condizionata

A Tor Vergata si boccheggia

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Si boccheggia al policlinico di Tor Vergata. Uffici, mensa, area Cup e studi dell'ospedale sono senza aria condizionata. E col caldo scoppiato in questi giorni si rischia l'inferno. La Vianini lavori, società che fa la parte del leone nel raggruppamento temporaneo d'imprese concessionario del servizio, nei giorni scorsi ha preso carta intestata e penna e ha scritto al rettore dell'università Tor Vergata Renato Lauro e al direttore generale Enrico Bollero. I toni lasciano poco spazio alla trattativa. La Vianini deve intascare 154 mila euro e poco oltre e se non rientra dei soldi non ne vuole sapere di rinfrescare gli ambienti del policlinico. La prima nota è del 31 maggio scorso. Scrive: "Premesso che con nota rettorale del 2 gennaio 2012 questa università ha affidato il servizio di conduzione e manutenzione degli impianti del policlinico di Tor Vergata sino al 30 giugno". Considerato che la Vianini, "il 17 maggio ha comunicato che per garantire l'ottimale funzionamento dell'impianto di condizionamento per la prossima stagione estiva è necessario procedere all'esecuzione di lavori per 154.165 mila euro (Iva esclusa), con la pesente si ritiene opportuno evidenziare che, in assenza di determinazioni in merito, non si potrà garantire il regolare funzionamento dell'impianto nell'imminente stagione estiva". Il concetto è spiegato meglio nella lettera del 13 giugno. Richiama subito la missiva del 31 maggio: "Non abbiamo ricevuto nessuna determinazione in merito. Con l'aumento della temperatura esterna, prevedibile per i prossimi 2-3 mesi, procederemo a disattivare, mano a mano, le singolare aree. Si resta in attesa di una urgentissima decisione in merito, in assenza della quale procederemo come sopra detto". Detto fatto. Sono al caldo gli ambulatori, la piastra, gli uffici e l'area Cup dove si prenotano visite ed esami specialistici. "Non è possibile lasciare il policlinico senza aria - protesta il dirigente sindacale della Consal, Duccio Prosperi - Perché l'ateneo non trova una soluzione?È previsto dalla legge. Facciamo la schiuma come i cavalli, con temperature oltre i 36 gradi centigradi. È inaccettabile". Ieri dopo pranzo il direttore generale Enrico Bellero ha avuto un incontro la concessionaria degli impianti e ha avuto l'assicurazione: "Entro 72 ore il problema sarà risolto. Gli impianti sono vecchi di undici anni, vanno aggiornati. Ho proposto l'aggiornamento delle apparecchiature. I tecnici parlano di unità refrigeranti tropicalizzate. Costano un milione e mezzo di eurpo circa. Non ho autonomia di spesa. È la Regione Lazio che deve farsi carico dell'importo attingendo al fondo sanitario regionale che a sua volta accede a quello nazionale. Ci vuole pazienza. Per adesso, ho proposto l'affitto di unità refrigeranti: si tratta di spendere 20/25 mila euro al mese. Il policlinico non resterà al caldo e finora, mi preme sottolineare, nessun paziente ha subito questo disagio. Entro 72 ore il servizio funzionarà ovunque".  

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