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I tagli del governo spaventano la Pisana

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Iltaglio del governo al fondo sanitario regionale di 250 milioni per il 2013 e di 500 per il 2014 unito alla spending review di Bondi potrebbero riportare il disavanzo sopra il miliardo, nonostante i progressi nel piano di rientro lo abbiano ridotto 791,838 milioni. L'ultimo tavolo tecnico col governo ha parzialmente promosso la cura Polverini, pur bloccando i trasferimenti (l'ultimo sblocco di 350 milioni risale al 21 settembre, ne rimangono da erogare circa 250, riferiti alla quota premiale 2006-2009). I motivi della mancata erogazione dei fondi sono scritti nel verbale che contiene con precisione criticità, ritardi e provvedimenti non attuati. Ma la vera novità è la rimodulazione del Piano di rientro su un programma di 19 punti, che prevede il potenziamento dei ruoli dei due subcommissari Spata e Giorgi. Nel verbale sono presenti anche aspetti positivi che riguardano il risultato di gestione 2011 e il contenimento del disavanzo. Il risultato di gestione, comprensivo degli ammortamenti e dell'avanzo 2010 rideterminato in 83 milioni di euro, dopo le coperture, evidenzia un avanzo di 422mila euro. Il contenimento del disavanzo a 874 milioni (senza le coperture fiscali e gli avanzi 2010) significa che non scatteranno gli aumenti delle addizionali Irap e Irpef. Le criticità però restano e riguardano il rapporto con l'ospedalità privata: non sono stati sottoscritti contratti per il 28% dei budget. Anche sull'accreditamento c'è molto da fare: al 3 aprile sono 18 gli accreditamenti definitivi e 185 in istruttoria su 806 strutture da accreditare. Ci sono da risolvere poi le questioni Gemelli (manca l'accordo 2011), Campus Biomedico, università. Così come dubbi vengono avanzati sull'accordo con Santa Lucia e altri privati. Mancano un quadro definito sul personale (il costo è di 2,933 miliardi con aumento delle consulenze, mentre le aziende pesano per 3,4 miliardi) e un sistema sanzionatorio per chi non rispetta le direttive commissariali sulle assunzioni. Preoccupazioni vengono espresse sui Livelli essenziali di assistenza e i programmi operativi, soprattutto per quanto riguarda le riconversioni degli ospedali e il riordino della rete territoriale. «Giudichiamo positivamente il contenimento del disavanzo - dice il segretario generale Cisl Lazio Tommaso Ausili - ma bisogna accelerare l'aggiornamento dei Po 2012 e rivedere il piano di riordino della rete ospedaliera, privilegiando le provincie, col potenziamento degli ospedali capoluoghi con l'attivazione dei Dea di II Livello. Bisogna poi accelerare la predisposizione degli atti aziendali». Per Ausili è «positivo» il progetto per l'attivazione degli ambulatori bianchi, «ma bisogna potenziare il territorio» ricovnertendo gli ospedali e attivando presidi di prossimità e ambulatori di medicina generale. Infine per la Cisl «la sola gestione commissariale si è dimostrata insufficiente: servono riforme strutturali. È mancato il coraggio di un deciso intervento legislativo per aggiornare e ristrutturare la governance. La necessità delle riforme è richiesta dall'applicazione dei costi standard sulla sanità. Dal 2013 occorrerà spostare oltre 600 milioni di spesa dall'assistenza ospedaliera a quella territoriale e verranno a mancare al fondo regionale circa 230-250 milioni, occorre accelerare la riconversione o i risultati raggiunti verranno vanificati». Dan. Dim.

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