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La Lista Polverini torna a tremare

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Cosìse dopo i ballottaggi i riflettori si sono ovviamente accesi sul Campidoglio, traguardo fondamentale nelle prossime amministrative, anche alla Pisana è tempo di riflessioni. Anzi di togliere qualche sassolino dalle scarpe. A partire dalla lista che porta il nome della presidente Polverini, già protagonista qualche mese fa di profonde spaccature interne, fino a rasentare la scissione interna. Sarà quindi forse un caso ma ieri il numero legale in Consiglio regionale è caduto proprio sull'assenza di tre consiglieri della Lista Polverini: Vicari, Casciani e Palmieri. Una coincidenza? Probabile. Quello che è certo è che la fondazione della governatrice, Città Nuove che alle amministrative nel Lazio ha ottenuto circa il 4% dei consensi, provoca fibrillazione. In più, fa notare qualcuno alla Pisana, l'atteggiamento della presidente spesso contribuisce a confondere e dunque ad irritare le sensibilità politiche. Sabato scorso la Polverini ha tenuto una riunione a porte chiuse, durata oltre cinque ore, con i fedelissimi del suo entourage, esponenti di Città Nuove e i consiglieri della Lista Polverini Brozzi, Melpignano, Illuzzi, Perizzolo, Mandarelli Gatti. E gli altri? Non sono stati invitati. O meglio era stato comunicato loro che la riunione prevista era stata rinviata al 9 giugno. Rinviata dunque ma non per tutti. Un fatto anomalo, considerato che sempre il 9 giugno si terrà l'assemblea di Città Nuove, non un congresso, come ha tenuto a precisare la Polverini stessa, ma un'assemblea in cui si parlerà e si avvieranno azioni politiche di territorio, come la raccolta firme sulla riforma dei partiti. Un gioco strano insomma che torna a far innervosire non solo i consiglieri regionali che, ancora, lavorano sotto l'egida Polverini e che vengono troppo spesso lasciati ai margini ma anche qualche importante esponente del Pdl. Le riunioni della governatrice dal vago sapore «carbonaro» potrebbero presto non essere più tollerate. Anche perché non è stato ancora sciolto un nodo fondamentale, quello della presenza di Città Nuove alle comunali del prossimo anno. Una presenza non gradita da molti anche alla luce dei risultati delle amministrative nelle quali quel 4% di Città Nuove altro non è che la sottrazione dei voti Pdl. Un momento delicatissimo questo in cui il gioco dell'«indovina chi viene a cena?» potrebbe causare più danni di una spaccatura ufficiale. La classica buccia di banana. Sus. Nov.

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