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Basta libri di carta a scuola. Ora si scaricano on line

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Scuola e web

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La notizia nelle scuole già si sapeva da mesi, cioè dalla circolare ministeriale n.18 del 9 febbraio 2012: dall'anno scolastico 2012-2013 sarà obbligatorio adottare libri di testo in formato digitale oppure misto o interamente scaricabili da internet e comunque mai più esclusivamente cartacei. Indirettamente lo ha ribadito ieri il decreto ministeriale n. 43 dell'11 maggio che definisce, come ogni anno, i tetti di spesa entro cui i docenti devono mantenere il costo dei libri di ciascuna classe (entro 380 euro per le superiori, alle medie massimo di 294 euro per le prime, 117 per le seconde e 132 per le terze). Nel decreto si parla solo di testi in versione on line o misti. La rivoluzione, in realtà, nelle scuole romane è già iniziata: quest'anno circa il 90 per cento dei libri adottati nelle superiori, sono in formato misto (e cioè in parte cartacea e parte in formato digitale). Adottati non significa però usati sfruttando al meglio le loro potenzialità. «In generale - conferma una docente di letteratura italiana e lingua latina di un blasonato liceo classico della Capitale - siccome l'uso del supporto digitale non è ancora vincolante ci siamo limitati a considerarlo solo per le esercitazioni». Ma come hanno accolto i docenti la novità prossima ventura? «A dispetto del luogo comune - dice Maria Rita De Santis dirigente scolastico e responsabile Lazio dello Snals-Confsal - i docenti, anche quelli più attempati, sono favorevoli al formato digitale. Certe resistenze, a sorpresa, arrivano proprio dagli insegnanti più giovani. Comunque un problema c'è e noi presidi lo abbiamo già fatto presente. Per quanto possa apparire strano, non tutti i ragazzi possiedono un computer in casa per uso esclusivo personale. Molti non lo possiedono tout court. Non si può ignorare questa realtà si potrebbe forse dare la possibilità a questi ragazzi di svolgere le loro ricerche usufruendo del computer dell'istituto nel laboratorio d'informatica fuori dall'orario scolastico. Ma dipende dalla sensibilità dei dirigenti». Cosa possiamo dire in più delle potenzialità dei testi digitali non ancora sperimentate. In cosa cambierà positivamente la didattica? «Per quanto riguarda i libri misti, la sezione on line, alla quale si accede semplicemente digitando un codice della casa editrice, sviluppa gli approfondimenti, permette di fare gli esercizi e di avere la risposta e anche la correzione degli errori. Senz'altro una rivoluzione per i compiti a casa che si faranno in maniera meno passiva». Un limite c'è ed è strutturale alla scuola e non tanto al mezzo tecnologico. Molto spesso l'insegnante a giugno sceglie il testo da adottare per l'anno successivo, a settembre si è già volatilizzato e lascia in eredità al successore un testo (ora pure digitale) che non è di suo gradimento. «Purtroppo la scuola non garantisce una continuità didattica anche se l'attuale ministero si sta orientando verso la stabilità degli organici triennali - conclude la De Santis - ma ci vorrebbe la stabilità pure delle persone, assicurare agli alunni lo stesso docente per tutto il ciclo scolastico». La novità dei testi digitali piace molto alle case editrici. Anche perché nel decreto ministeriale si sottolinea pure che «i tetti di spesa sono stati incrementati in misura tali al tasso di inflazione programmato».

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