
Un'oasi d'amore e di libertà per i detenuti

Èl'«Isola dell'amore fraterno», un luogo dove i detenuti e gli ex-carcerati respirano un'aria diversa fatta non solo di natura ma anche di sudore e lavoro: da giardinieri a facchini, da imbianchini ad addetti alle pulizie. A gestire la struttura, che offre aiuto agli ex-galeotti, è l'associazione onlus Iaf, organizzazione di volontariato cattolica: «Questa struttura riesce ad ospitare 55 persone - ha spiegato il direttore Claudio Guerrini - Al momento ce ne sono 25. Molti di loro sono in custodia cautelare e stanno espiando la loro pena qui. C'è una prevalenza di stranieri rispetto agli italiani. Cosa fanno? Si rendono utili e lavorano sia qui per mandare avanti la casa che all'esterno: abbiamo una cooperativa che si occupa di servizi di facchinaggio, manutenzione del verde o pulizia di immobili«. La casa è dotata di un sistema di videosorveglianza con telecamere ed è soggetta spesso ai controlli da parte di carabinieri e polizia. Ma nonostante ciò non sono mancati episodi di fuga: «Qualcuno ogni tanto è scappato - ha raccontato Guerrini - Quando succede a noi non resta che avvertire le autorità ed informare i magistrati su quando è accaduto. Ma se c'è qualcuno che se ne va ci sono altri che restano. Alcuni dei detenuti, una volta scontata la loro pena, sono rimasti a collaborare con noi». Dal 1996 al 2011 sono state ospitate 2.129 persone con una media di 125 al giorno tra detenuti ed ex.
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