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Un romano su quattro senza cintura

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Romasi piazza al 23° posto nella classifica delle città italiane. Secondo le elaborazioni effettuate per «Il Tempo» dall'Istituto Superiore di Sanità, in base alle stime emerse dal Rapporto dell'Osservatorio nazionale sull'uso dei dispositivi di sicurezza stradale in Italia relativo al periodo 2009-2011, il «Sistema Ulisse» nato dalla collaborazione tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l'ISS, ad usarle sono il 73,9% dei romani. Quasi il 15% in meno degli abitanti di Milano, in pole position con l'88,4%, oltre il 13% in meno dei veronesi e il 7% dei bolognesi. Nell'analisi di dettaglio sulle numerose osservazioni effettuate (più di 16.000 rilevamenti per un totale di oltre 6 milioni di osservazioni di singoli utenti), mediante procedure standardizzate, dei 98 (su 110) capoluoghi di provincia dell'intero Paese, emerge che a surclassare la città eterna sono tutte città del Nord. Pordenone, Belluno, Bergamo, Trento, Alessandria, Genova e Trieste quelle dove si registra da sempre una maggiore predisposizione all'utilizzo dei dispositivi di sicurezza, «perché c'è un più elevato senso del rispetto legato ad una maggiore percezione della presenza dello Stato. Quelle, dunque, nelle quali esiste una più forte tendenza a rispettare le regole», commenta Marco Giustini, ricercatore dell'Iss. Più giù di Roma si attestano Reggio Emilia (69,7%), Firenze (69,5%) e Torino (66,7%). A prevalere è l'uso più frequente delle cinture in periferia e fuori dal Gra, «dove le velocità sono più elevate e, di conseguenza, si ha una più pressante percezione del senso del pericolo». Va meglio sul fronte casco. Ad usarlo è il 99,6% dei romani. Roma è al quarto posto, dopo Forlì, Milano e Perugia, del secondo gruppo di città che stacca di poco dal primo, quello che raggiunge il dato pieno, nel quale troviamo molte città del centro-nord come Ancona, Bergamo, Bologna, Genova e Viterbo, ma anche del Sud, come Oristano e Sassari.

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