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Caos nuova tangenziale La stazione non si trova

I lavori di rinnovamento della Tangenziale Est. Traffico nel sottopasso del nuovo tratto della Tangenziale Est in corrispondenza dell'uscita per la stazione Tiburtina. (Foto GMT)

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Mancanza di indicazioni, alcuni svincoli ancora chiusi e auto bloccate nella galleria sotto alla ferrovia. Il giorno del debutto della nuova tangenziale, costata 170 milioni, è stato un caos, con i vigili urbani che hanno fatto un super lavoro per dirigere il traffico e dare indicazioni agli automobilisti disorientati. Ieri mattina migliaia di persone si sono trovate ad affrontare la rivoluzione della mobilità tra Portonaccio e Batteria Nomentana senza sapere che direzione prendere. La difficoltà maggiore è stata raggiungere la stazione Tiburtina. Il primo nodo da sciogliere è se sia meglio imboccare la nuova o la vecchia tangenziale. La vecchia è ancora percorribile, fino a quando il Comune non abbatterà la sopraelevata di fronte alla stazione. Il fatto che le due strade siano entrambe percorribili dovrebbe permettere un migliore scorrimento delle auto. Ma solo in teoria. I cartelli stradali non aiutano. Vediamo perché. DA SALARIA A SAN GIOVANNI Prendiamo come esempio un automobilista che arriva dalla Salaria. Poco dopo Batteria Nomentana può decidere se entrare nella nuova tangenziale o continuare a destra sulla vecchia. Se sceglie l'antico percorso non cambia nulla. Mettiamo, invece, che imbocchi la nuova circonvallazione sotterranea. La strada entra quasi subito in galleria, ma la rampa che consente di uscire su via Lanciani è ancora chiusa (Rfi deve terminare i lavori). Il primo svincolo aperto è quello per Monti Tiburtini. Qui, nelle ore di punta, si crea il blocco totale del traffico. Ieri mattina alle 8,30 era un delirio. A creare la congestione è lo svincolo che porta alla stazione Tiburtina. Una rampa stretta, dove passa solo un'auto per volta. Le macchine hanno difficoltà a svoltare a destra, così si crea l'ingorgo. Ieri ci volevano 30 minuti per superare questo tratto. Le macchine che salgono sulla rampa si ritrovano sul ponte Tiburtino, dove incrociano il traffico proveniente da via Tiburtina. Non a caso ieri i vigili urbani erano presenti in forze. «Abbiamo dirottato agenti appositamente qui per aiutare gli automobilisti alla prese con le novità», spiega il vicecomandante della polizia municipale Donatella Scafati. Ma torniamo al viaggio nella galleria, in direzione San Giovanni. Una volta superato questo scoglio la strada torna in superficie fino ad intersecarsi con la vecchia tangenziale. DALL'A24 ALLA TANGENZIALE Chi proviene dalla autostrada dei Parchi arriva all'innesto con la tangenziale e trova un'importante novità. È stata riaperta la svolta a destra, rimasta chiusa per due anni. Il problema è che nessuno lo sa. Ieri mattina gli automobilisti si tenevano sulla sinistra, pronti a girare verso San Giovanni. Arrivati in prossimità dell'incrocio era troppo tardi per cambiare idea. Per alcune ore i vigili si sono posizionati in prossimità dell'incrocio indicando la nuova uscita agli automobilisti spaesati. DA SAN GIOVANNI A SALARIA Chi invece proviene da San Giovanni, subito dopo la deviazione verso l'A24, deve scegliere se proseguire sulla nuova tangenziale o imboccare la vecchia. Le indicazioni sono confuse. Ed è impossibile raggiungere la stazione. Percorrorrendo la nuova tangenziale ci accorgiamo che la strada prosegue in galleria e oltrepassa la stazione. Imboccando la vecchia tangenziale, invece, l'uscita per la stazione è chiusa e si può solo continuare sulla Tiburtina in direzione Gra o sulla tangenziale fino a Ponte Lanciani. Chi ha optato per la galleria, invece, trova altri svincoli chiusi. Il primo è quello che dovrebbe portare al futuro Sistema direzionale orientale (Sdo) di Pietralata. Il Comune lo deve ancora costruire. Dopo c'è la rampa per largo Camesena (anche questa non è pronta). L'unica aperta è quella di Monti Tiburtini. L'ad di Ferrovie Mauro Moretti e il sindaco Alemanno, assieme agli assessori Aurigemma e Ghera, si sono recati sul posto per toccare con mano l'impatto di questa importante opera viaria: «Questo interramento era previsto da 20 anni - ha detto Alemanno - Si realizza una soluzione meno impattante per l'ambiente che ci permetterà di recuperare gli spazi davanti alla stazione».

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