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Giocolieri, saltimbanchi, suonatori, attori, burattinai, trovatori, esoterici, madonnari, poeti, scultori di palloncini, ballerini e fachiri.

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Ma,soprattutto, dovrebbe cambiare il loro rapporto con la città, i suoi abitanti e i suoi visitatori. Alle quattro del pomeriggio, infatti, approderà all'Assemblea capitolina la nuova delibera sugli artisti di strada. Obiettivi: regolare il settore con maggiore precisione che in passato; tutelare il centro storico, «preda» ambita delle suddette pittoresche categorie per il flusso continuo di turisti, e i suoi residenti, vittime del fracasso senza limiti. Il provvedimento, però, per alcuni aspetti è anche più permissivo di quello precedente. E la battaglia sugli emendamenti (ne sono stati presentati quasi 230, la maggior parte dall'opposizione) vede contrapposti Pd e Action al Pdl. I primi decisamente «liberisti»; i secondi, che hanno recepito buona parte delle richieste del I Municipio, molto meno. Dove. Gli artisti avranno a disposizione una «piazzola virtuale» di due metri quadri in alcuni luoghi centrali della metropoli. Per ora sono 13 piazze per un totale di 25 postazioni. Sei in piazza del Popolo (il Pdl chiede che siano ridotte a 2); tre al Pincio (1 per il Pdl); due in piazza Augusto Imperatore; una in piazza di Spagna, piazza Mignanelli, piazza San Salvatore in Lauro, piazza S. Apollinare, piazza di Pietra, piazza Farnese, largo dei Calcarari, piazza Trilussa; due a Campo de' Fiori (1 per il Pdl), piazza Navona e Castel S. Angelo. Qualcuno vorrebbe estendere le postazioni a piazza San Silvestro, piazza San Lorenzo in Lucina e piazza della Maddalena. Il I Municipio è contrario. Alcuni nel Pd vorrebbero aumentare le «piazzole» previste. Quanti. All'articolo 1 (comma 1) della delibera si legge che i gruppi «superiori a cinque artisti e con impianti di amplificazione particolarmente potenti» dovranno chiedere l'autorizzazione. Al comma 2 che il nulla-osta non è necessario per spettacoli «privi di esmissioni sonore o con emissioni limitate» e senza amplificazione. «Manca la via di mezzo - sottolinea il capogruppo dei Verdi al I Municipio Nathalie Naim, prima firmataria delle richieste di modifica -, cioè la fattispecie con amplificazione poco potente. Il che apre la starda a ricorsi al Tar». Rispetto al passato, comunque, il numero di artisti autorizzati passerebbe da 3 a 5. Il Municipio chiede che il numero massimo di elementi venga portato a due. Luoghi proibiti. Il provvedimento vieta attività «in prossimità di luoghi di culto, a ridosso di beni artistici e culturali, a ridosso di scuole e ospedali» e «nei vicoli e vie» sotto i tre metri di larghezza. L'opposizione vorrebbe cancellare questi divieti. Il Pdl ampliarli fino a 4,50 metri di larghezza. Il Municipio chiede 5 metri nelle strade a senso unico, 10 in quelle a doppio senso. Orari. La delibera prevede che ogni artista o gruppo si esibisca «per un tempo massimo di due ore per ciascuna fascia oraria». Questo dal primo ottobre al 31 marzo (10-13 e 16-20) e dal primo aprile al 30 settembre (10-13 e 16-23). Il Municipio vorrebbe, invece, estendere la fascia invernale al 31 maggio e far partire quella estiva dal primo giugno (con limite serale alle 22). Una posizione che trova d'accordo il Pdl. Albo. Il Municipio ha chiesto un albo di categoria, sia per identificare gli artisti, sia per loro garanzia perché sarebbe un riconoscimento del loro specifico ruolo. Il Pdl ha proposto un registro. Sanzioni. Chi non rispetterà il nuovo regolamento incorrerà in multe minime di 80 euro (il Pdl chiede che siano 100) e massime di 500 (il Pdl propone 1000). Il Municipio vorrebbe la confisca di strumenti e materiali, perché molti degli artisti non hanno fissa dimora e un reddito «ufficiale» e quindi non pagherebbero le multe. Una nota finale. Se si faranno le postazioni in piazza di Spagna e in piazza di Pietra, si apriranno agli artisti due luoghi finora interdetti grazie a una delibera del Municipio. Un divieto, però, che spesso è inosservato.

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