Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Non si fermano le polemiche sulla figura di Rosario Bentivegna, il partigiano che fece esplodere la bomba di via Rasella.

default_image

  • a
  • a
  • a

Stavoltaè successo nell'aula Giulio Cesare. Il consiglio comunale ha deciso di osservare un minuto di silenzio in ricordo del gappista morto lunedì scorso. Ma quando i consiglieri si sono alzati in piedi per osservarlo la maggior parte dei consiglieri del centrodestra hanno girato i tacchi e sono usciti dall'aula. E dopo sessanta secondi esatti è scoppiata la polemica. Il Pd ha iniziato a protestare contro la maggioranza. «Esprimo indignazione e sconcerto per lo squallido e meschino atteggiamento manifestato dal Pdl capitolino che ad eccezione dei colleghi Berruti, Cianciulli e Angelini è uscito a testa bassa dall'aula al momento della commemorazione», ha detto il consigliere capitolino del Pd Dario Nanni che ricorda come la Capitale sia medaglia d'oro per la resistenza. «Il sindaco aveva garantito una cerimonia con tutti gli onore per un eroe della guerra partigiana romana. Oggi - ha continuato Nanni - l'assenza del sindaco in aula e l'atteggiamento del Pdl mostrano l'allineamento ad un sentimento nostalgico e revanscista sulle istituzioni nate dalla resistenza». Il presidente d'aula, Marco Pomarici, ha provato a metterci una pezza spiegando che la richiesta del minuto di silenzio è stata accolta ed espletata correttamente. Ma ormai la polemica aveva preso il via. Col capogruppo Pd, Umberto Marroni, a sottolineare il «comportamento gravissimo della maggioranza» e Paolo Masini, altro consigliere dei Democratici, che ha parlato di «destra nostalgica e antidemocratica». Dal Pdl, Federico Mollicone e Andrea De Priamo ha precisato «che non si è trattata di una mancanza di rispetto nei confronti della persona, bensì del gesto commesso il 23 marzo 1944». Nella polemica s'inserisce anche Francesco Storace. «Ho definito Bentivegna assassino perché a via Rasella fu responsabile di un eccidio che provocò la strage delle Fosse Ardeatine. Ci sono politici come Enrico Gasbarra che se ne fregano del diritto alla verità, che vorrebbero persino intitolare una strada a Bentivegna. Spero che un sindaco che ne ha combinate fin troppe, come Alemanno, ci risparmi almeno questa - ha detto il leader de La Destra -. Se è bastato l'ostracismo della sinistra per non dedicare una via a Giorgio Almirante (che non ha ammazzato nessuno) in quanto "non condivisa" secondo la curiosa argomentazione del primo cittadino; è certo che non ci sarebbe "condivisione" nemmeno da parte nostra per un'iniziativa improvvida come quella sollecitata da Gasbarra».

Dai blog