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Indagini sui pc del circolo Al setaccio i conti correnti

Il circolo sportivo di Lungotevere Dante (Foto Gmt)

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Quanti sono i commercianti taglieggiati dai vigili urbani? Agivano sempre nello stesso modo e avevano quindi un sistema consolidato per mettersi in tasca soldi illecitamente? Sono solo alcune delle domande alle quali dovranno dare una risposta i carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci, diretti da Lorenzo Sabatino, che da ieri hanno avuto la delega a indagare sulle presunte mazzette prese dagli agenti della polizia Roma Capitale del primo Gruppo. E da quanto tempo gli agenti «infedeli» avrebbero preteso denaro per chiudere un occhio o per accelerare pratiche negli uffici di competenza? Ieri mattina c'è stato un vertice proprio nella stanza del procuratore reggente di Roma, Giancarlo Capaldo, con il colonnello Sabatino, al quale ha dato la delega per indagare sui vigili e capire quali reati hanno commesso e nei confronti di quanti soggetti.   Ma non finisce qui. La procura di Roma avrebbe avviato indagini anche sul circolo sportivo dei vigili urbani che si trova a Roma su Lungotevere Dante, dove, fra l'altro, figura tra i i responsabili anche la moglie del comandante dei vigili urbani della Capitale Angelo Giuliani. Nel mirino dei pm dovranno finire dunque tutti i movimenti contabili del centro sportivo legati alle sponsorizzazioni commerciali. Soldi in entrata e in uscita dal circolo sportivo. Documenti che in gran parte si trovavano nei quattro hard disk e nei due computer portatili che sono stati rubati la notte tra sabato e domenica scorsa. I ladri, entrati da una finestra, avrebbero agito con l'unico scopo di prendere il materiale informatico. Da questi file è infatti possibile evincere i movimenti contabili del circolo: saranno acquisiti anche grazie a una copia che sarebbe in possesso dello stesso comandante dei vigili Giuliani. La procura vuole quindi accertare se ci siano state irregolarità nel movimento di denato legato appunto alle sponsorizzazioni commerciali effettuate da finanziatori privati. Per cercare comunque di capire cosa è accaduto negli ultimi anni, gli investigatori passeranno al setaccio anche i conti correnti dei cinque vigili urbani indagati per concussione e quello del geometra accusato di falso. Oltre ad accertare quale siano le cifre che si trovano attualmente nei conti, i militari dovranno esaminare i movimenti bancari per capire se del denaro sia stato spostato in maniera «irregolare». Le indagini vanno infatti indietro nel tempo, fino al 2008: al vaglio della procura finiranno gli ultimi tre anni di documentazione riferibile agli uffici dove lavoravano i cinque vigili indagati. Non è escluso infatti che l'inchiesta si possa allargare, coinvolgendo da una parte altri commercianti o imprenditori taglieggiati, (come Paolo Bernabei, proprietario di molti locali a Trastevere) dall'altra parte altre divise che avrebbero partecipato, con ruoli differenti, ad alimentare questo presunto sistema illecito che avrebbe portato nelle tasche dei vigili urbani e di funzionari decine di migliaia di euro. Sotto inchiesta per ora ci sono cinque «pizzardoni». Ma la magistratura romana potrebbe estendere le indagini ad altri agenti del primo Gruppo. Soprattutto alla luce del fatto che nei mesi scorsi sono stati trasferite una trentina di divise dagli uffici del Gruppo Centro storico, lo stesso dei cinque vigili indagati per concussione. Gli inquirenti hanno infatti intenzione di capire per quale motivo sia stata presa una decisione del genere.   A chiarire questi aspetti potrebbero essere nei prossimi giorni proprio i vertici della Polizia Roma Capitale, a partire dal comandante Angelo Giuliani e dal collega del primo Gruppo Stefano Napoli: entrambi saranno ascoltati come persone informate sui fatti. Non solo. Anche il primo cittadino Gianni Alemanno potrebbe fornire chiarimenti per far luce il prima possibile sulla vicenda che ha fatto scoppiare un terremoto anche in Campidoglio. Il sindaco si presenterà infatti questa mattina dal procuratore reggente Giancarlo Capaldo. Un incontro che arriva a distanza di cinque giorni dall'ultimo summit con l'alto magistrato romano a piazzale Clodio. Questa volta però il sindaco Alemanno cercherà di capire a che punto sono le indagini e poi valuterà quali provvedimenti prendere all'interno del Corpo. L'inchiesta è partita da un esposto inviato a giugno da Silvio Bernabei, in cui l'imprenditore trasteverino denunciava le pressioni subite dalla sua famiglia, e in particolare dal fratello Paolo, dopo la decisione, tre anni fa, di trasformare in uffici un vecchio magazzino di via della Luce 34-37, nel cuore di Trastevere. C'è poi un altro filone nell'inchiesta per concussione che fa riferimento a un altro presunto episodio di mazzette sempre a Trastevere. Protagonisti un professionista e la compagna, che hanno denunciato di essere stati costretti a pagare una tangente da dodicimila euro dopo il sequestro, per abuso edilizio, della casa che avevano ristrutturato in via Natale del Grande. Due dei cinque indagati sono finiti nei guai anche per questo episodio.

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