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In Campidoglio altri guai per il maxiconcorso

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Prove al via martedì con l'incubo dell'annullamento

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In340mila si "sfideranno" per 1995 posti. Un evento straordinario in un momento di crisi in cui il famigerato «posto fisso» è ancora il più ambito. Un miraggio tuttavia che rischia di restare tale. E non per volontà politica di un governo tecnico ma perché la preselezione dei candidati è finita sotto i riflettori della giustizia. È notizia di ieri che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso dell'impresa Selexi, esclusa dalla gara per la gestione della prova propedeutica al concorso stesso. In tal modo, il ricorso è stato rinviato al Tar che dovrà esprimersi su una vicenda che, a questo punto, merita di essere approfondita. Getta acqua sul fuoco l'assessore capitolino alle Risorse umane, Enrico Cavallari. «Il maxiconcorso si farà - tranquillizza - la sentenza del Consiglio di Stato sull'assegnazione della gara per le preselezioni del concorso non modifica il programma del procedimento concorsuale. Il Consiglio di Stato ha ritenuto, giustamente, che l'appello di chi non si è aggiudicato l'appalto possa essere accolto ai meri fini della sollecita fissazione del merito davanti al primo giudice. È importante ai fini dell'interesse pubblico - aggiunge Cavallari - che le istanze presentate dalle aziende non vincitrici del bando di gara vengano chiarite. Noi siamo sereni e sicuri del nostro operato. La decisione del Tar comunque non riguarderà l'iter del procedimento concorsuale ma solo l'assegnazione della gara relativa alla organizzazione delle preselezioni». Non ci sta però l'opposizione. «La decisione del Consiglio di Stato mette a repentaglio lo svolgimento delle prove di esami previste tra cinque giorni - dice il capogruppo Pd Umberto Marroni -. Se il Tar dovrà pronunciarsi entro un mese come potrà essere svolto il concorso? Siamo all'ennesimo pasticcio della giunta Alemanno». Di «circostanza preoccupante» parla la consigliera Pd Monica Cirinnà. «Al di là delle motivazioni circa l'accoglimento del ricorso (plichi delle offerte aperti in seduta segreta e scarsa trasparenza circa i criteri di aggiudicazione) appare di una certa rilevanza la decisione del Consiglio di Stato - dice la Cirinnà - questo getta, ancora una volta, nello sconcerto i cittadini che hanno l'ennesima prova del pressapochismo che regna sovrano nella giunta Alemanno». Rincara il collega Massimiliano Valeriani: «Per il sindaco è in arrivo una nuova e sonora sberla dopo il doppio ceffone del no alle Olimpiadi e la sentenza del Tar sulle ordinanze contro i cortei». Sus. Nov.

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